Continua il racconto di come un concetto così complesso come il tempo è percepito e vissuto dai bambini. Pubblichiamo il quarto e ultimo capitolo. Qui trovate la prima parte e qui la seconda, e qui la terza.
Digressione sui cornetti a colazione
Per collegare la fiaba al nostro presente, cerchiamo ancora sviluppare le riflessioni sulle fatiche e sui tempi della nostra quotidianità, per esempio, su quelli della nostra colazione. Che cosa troviamo già fatto e cosa invece dobbiamo proprio fare da noi?
Ci accorgiamo che tempi e fatiche legati al modo di funzionare del corpo non sono molto cambiati e che i processi fisiologici richiedono tempi più o meno uguali (per masticare, ingoiare, digerire, fare la cacca…). Invece, quelli delle preparazioni dei cibi sono molto cambiati. Il fatto che tanti hanno lavorato al posto nostro, per esempio, fa in modo che sul tavolo della colazione ci possano essere ogni mattina latte, biscotti o i cornetti caldi.
Anche con adulti ecologicamente avvertiti è interessante elencare le trasformazioni ambientali e le attività parcellizzate e specializzate che stanno dietro il cornetto mattutino, in una sorta di catena di montaggio che si svolge in varie parti del mondo e le cui tappe sono collegate da reti di comunicazione e trasporto che solcano regioni e paesi lontani. Così bisogna costruire strade e autostrade necessarie al trasporto degli ingredienti, industrie automobilistiche che producano i camion e i Tir che camminano presumibilmente a gasolio medio-orientale. Da qualche parte si devono aprire cave da cui estrarre i materiali per la costruzione di stalle e silos, con i conseguenti cementifici e mattonifici, o pannellifici…e servono industrie per i prodotti in vetro, plastica e metalli vari…ciascuna con i suoi consumi energetici e i suoi sottoprodotti. Serve acqua, per la coltura e la manutenzione dei prati verdi e concimati in cui mucche ecologiche sane ben curate pascolano con appetito producendo ottimo latte da cui fare il burro necessario… serve acqua per i campi di grano…, per lavare e pulire ogni giorno tutto quel che si sporca e deve essere utilizzato, fin nei forni e nei panifici, ciascuno con i suoi scarichi e le sue discariche, e via così, quasi all’infinito.
Non solo i bambini restano stupefatti, ma anche gli adulti si proiettano concettualmente al limite della moderna globalizzazione e della appartenenza ad un mondo interconnesso che interviene, più o meno palesemente, negli aspetti apparentemente innocenti della vita di tutti. Ma proprio per questo, forse, la riflessione sul presente, sulla dipendenza dagli altri, sulla appartenenza ad un sistema complesso a cui è praticamente impossibile sottrarsi, sulla non-gestione di trasformazioni, tecnologie e innovazioni necessarie a risparmiare tempo e fatica, è più importante di quanto sembri.
Le prove che il tempo è passato
Ritorniamo al quotidiano, ai discorsi semplici sul tempo che passa o è passato, ai discorsi con i bambini. Guardando fuori dalla finestra, di cosa possiamo accorgerci?
Sappiamo che è passata la notte, vediamo che è mattina, che c’è il sole alto, che è inverno… Sappiamo che manca tempo perché diventi estate…
DARIO Se è Natale e il tuo compleanno è d’estate, sai che ci vorrà tanto tempo.
MARCO S. Capisci che è mattino non solo perché vedi chiaro o perché la mamma ti sveglia, ma anche perché non sei più stanco sai che è passata la notte.
FRANCESCA Al mattino ti è passato il sonno, ma poi passa tutta la giornata e cominci ad essere stanca perché il tempo è passato.
EMANUELA Guardando dalla finestra, sai che il tempo passa e ti accorgi se è mattina o se è sera.
ALICE Il sole ci può far capire che ora è. Se il sole è alto, è giorno, quando è basso e tramonta è sera, poi viene buio ed è la notte.
CRISTINA Ti accorgi anche dal colore del cielo se è mattina presto, se è giorno e se è pomeriggio verso sera.
FEDERICA Ma quando ci sono le nuvole, ti sembra che il tempo passi piano.
I elementare – Torino
In questa riconquista del presente, possiamo sapere in che giorno della settimana siamo o almeno in che anno? Se tutti, stamattina, ci fossimo svegliati l’anno scorso, come ce ne potremmo accorgere? Se invece che un anno fa ci fossimo svegliati cinquanta anni fa, come ce ne potremmo accorgere? Addestrati dai film che con macchine del tempo trasportano nel passato o nel futuro i bambini cominciano a cercare indizi del loro presente, che viene gradualmente riconquistato e messo a confronto con quello che nel passato non ci poteva ancora essere ( a cominciare da loro stessi, e il brivido che accompagna la loro possibile non esistenza è reale)
Marta – Se noi non lo sappiamo, gli altri lo sanno in che anno sono
Federico – Guardiamo la gente se è vestita come tanto tempo fa…
Matteo – Ma c’è la televisione? Se non c’è la televisione…
II elementare – Roma
I bambini cercano tracce di un passato conosciuto: e ritrovare gli indizi del presente è quasi più divertente che trovare quelli del passato.
Con i più grandi, i segnatempo sono le canzoni, i cantanti, le marche e i modelli dei vestiti, talvolta quelli delle Barbie per le bambine esperte, dei motorini e delle macchine per i ragazzi.
La ricerca dei segni del presente si amplia fino a portare una riflessione sui modi di vivere di oggi, sui tempi delle giornate di oggi, sui modi in cui si vorrebbe passare i tempo con i giochi di oggi a disposizione.
La conversazione si sposta sugli indizi e sulle prove che ci convincano di cose realmente accadute: ma che cosa è una prova?
– STE: significa avere una testimonianza che un fatto è accaduto, che un prato, un giardino, un Hotel, una pizzeria esistono.
– DEN: Una prova è una cosa che serve a dimostrare che in quel giorno è successo qualcosa. Esempio: Portare le prove per dimostrare se uno è colpevole o innocente
– FED: è una cosa che serve per sapere se è veramente accaduta
– ERI: è una cosa che mostra quello che è successo quel giorno. Per esempio: Il 12 febbraio che cosa è successo a noi? per saperlo bisogna trovare una prova.
I Elementare – Spinea (Ve)
La prova indiscutibile che siamo veramente nell’anno 2002 (2020, nda) dopo Cristo è al di fuori delle nostre competenze e conoscenze: bisogna fidarsi di quello che sta scritto sui diari, sui calendari, sui giornali; degli strani conteggi fatti dai riformatori di calendari nei tempi antichi, di quello che ci dicono tutti gli adulti che ci viene in mente di interrogare. In assenza di vere prove, bisogna accontentarsi della coerenza delle risposte, della convinzione comune, del fatto che tutti credono veramente che sia così. E se anche non fosse vero, nessuno se ne accorgerebbe, mentre il tempo e la vita di tutti, in attesa delle inevitabili trasformazioni, continuerebbero a passare, lentamente o rapidamente, come hanno sempre fatto.
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