Verrebbe da immaginare il Big Bang come un’immane lampo di luce, ma è proprio così? Qual era il colore dell’universo primordiale, ben prima che le stelle popolassero il cosmo? Oggi l’universo è attraversato da onde, a volte per noi visibili, altre volte invisibili ma percepibili dall’occhio di qualche altra specie. Oltre ai colori dello spettro che vediamo, ci sono infatti raggi gamma e raggi X e l’onnipresente nota della radiazione cosmica di fondo. Ma, come racconta l’astrofisico Brian Koberlein su Universe Today, risalendo indietro miliardi di anni la temperatura del cosmo si alza molto e questa variopinta tavolozza di onde si semplifica: l’universo primordiale doveva avere un colore simile all’arancio luminoso del fuoco.
Nel primissimo istante di espansione del cosmo, appena dopo il Big Bang, 13,8 miliardi di anni fa, non c’era luce: la temperatura era troppo elevata. Dobbiamo aspettare soltanto dieci secondi dalla nascita del cosmo affinché appaiano i fotoni. E tuttavia, sostiene l’astronomo, la temperatura ammontava ancora a un miliardo di gradi Kelvin e lo spazio era riempito del plasma di elettroni e fotoni, e dei nuclei di elio e idrogeno. Un ipotetico osservatore, per quanto capace di sopravvivere al caldo, non sarebbe stato comunque in grado di vedere colori perché a tali temperature la luce non penetrava il plasma.
Soltanto 380mila anni di raffreddamento – parliamo comunque di 3.000° gradi Kelvin, circa 2.727° gradi centigradi – avrebbero permesso a elettroni e nuclei di legarsi in atomi e così ai fotoni di correre per lo spaziotempo. Qui comincia il colore. Ma quale?
Per rispondere bisogna pensare a quegli oggetti ideali che in fisica si chiamano corpi neri. Un corpo nero assorbe qualsiasi radiazione elettromagnetica senza rifletterla. La radiazione che un corpo nero emette, e dunque il colore che noi percepiamo di esso, dipende unicamente dalla temperatura. L’universo primordiale, per la sua temperatura quasi uniforme e per le lunghezze d’onda della luce, è paragonabile a un corpo nero e un corpo nero a 3.000 gradi Kelvin ha un colore simile a quello della calda luce emessa da una lampadina da 60 watt. Ma per come noi percepiamo i colori, in rapporto per esempio alla loro luminosità, vedremmo dell’universo primordiale un bagliore arancio, abbastanza simile alla luce di un focolare.
Via: Wired.it
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