La ricerca sulle cellule staminali embrionali continua a fare passi da gigante, e sembra presto destinata a rivoluzionare la cura dei disturbi della vista. Dopo i primi trapianti nella retina annunciati su Lancet lo scorso anno, e il successo tutto italiano di Holoclar, prima terapia di medicina rigenerativa approvata dalla Commissione Europea, un nuovo traguardo arriva oggi dal Moorfields Eye Hospital di Londra, dove sarebbe in corso un trial clinico che mira a confermare efficacia e sicurezza del trapianto di staminali embrionali per la cura della degenerazione maculare senile, prima causa di cecità nei paesi industrializzati.
Dall’ospedale londinese fanno sapere che il primo trapianto è già stato effettuato su una paziente inglese di 60 anni, a cui presto dovrebbero seguire altri 9 pazienti. L’intervento chirurgico sulla donna per ora sembra essersi svolto senza problemi, e i primi risultati dovrebbero essere disponibili entro dicembre.
La tecnica sperimentata dai ricercatori inglesi utilizza cellule staminali prevenienti da un embrione, che vengono fatte differenziare in cellule dell’epitelio pigmentato retinico, lo strato di tessuto più esterno di quelli che formano la retina. Uno strato di cellule così ottenute viene quindi impiantato nell’occhio dei pazienti, con la speranza che sostituisca quelle danneggiate dalla degenerazione maculare senile, ripristinando (almeno in parte) le normali funzioni dell’occhio.
Questa metodologia è la stessa analizzata dallo studio pubblicato lo scorso anno sul Lancet, ma come spiegano i ricercatori del Moorfield Hospital, le ricerche fino ad oggi si erano limitate a valutarne la sicurezza. Il nuovo trial clinico mira invece a dimostrare per la prima volta la reale efficacia del trattamento in termini di recupero della vista per i pazienti, ed è quindi una tappa decisiva per l’approvazione definitiva della terapia.
I 10 pazienti arruolati nella prima fase del trial sono tutti affetti da degenerazione maculare essudativa, forma più rara della patologia, ma se i risultati saranno positivi la sperimentazione dovrebbe presto essere allargata anche ai pazienti con la forma “secca”, più comune.
via Wired.it
a che punto si trova la ricerca con terapia genica per il nervo ottico?
aniridia quale svolta con terapia genica
aniridiasi e nervo distrutto da glaucoma mi ha portato alla cecità!Quale trattamento con terapia genica si può ripristinare la vista?
@Fabio: a oggi le staminali sono state usate per riparare la cornea. Quello inglese è il primo trial clinico per riparare parzialmente una parte della retina. Il glaucoma rovina sia le cellule gangliari della retina, sia il nervo ottico. Al momento per entrambi non ci sono cure con le staminali. Se hai perso completamente la vista, potresti trovare interessanti anche gli studi sugli impianti visivi corticali. Io, che ho un problema simile al tuo, sono abbastanza fiducioso, prima o poi qualcosa di utile salterà fuori.
mi interessa sapere l esito del trapianto con le cellule staminali su pazienti che soffrono di degenerazione maculare la quale io ho da quando avevo trentanni , caso piu’ unico che raro vista l eta’, …..Vi ringrazio
Sono affetta da glaucoma bilaterale, chiedo se ci sono novita’ sulle terapie anzi trapianti staminali. Mille grazie!
Per Tiziana: nel 2012 in Inghilterra hanno usato delle staminali adulte sui topi per rimpiazzare le cellule nervose retiniche. A fine novembre 2015 è uscita la notizia che in USA hanno ottenuto le stesse cellule da staminali embrionali. Al momento siamo quindi ancora agli inizi, ma qualcosa si muove. Siamo inoltre sempre in attesa del trial di Dompé per il collirio ngf.
…anch’io sono purtroppo affetta da glaucoma congenito bilaterale con atrofia dei nervi ottici e desideravo sapere se c’erano novità o trial sulla rigenerazione delle cellule nervose del nervo ottico con nec, staminali o altro. Grazie infinite.
Purtroppo anch’io ho un danno al nervo ottico provocato da scompenso di glaucoma. Sono interessata a tutto ciò che possa riparare il nervo ottico (NGF, staminali, terapie geniche ecc.) Grazie infinite a chei mi indirizzera’, in Italia o all’estero, verso tecniche risolutive, anche parziali.