No, il mondo non finirà il 21 dicembre 2012. Questa data del calendario Maya, infatti, sarebbe stata scelta dal re Yuknoom Yich’aak K’ahk’ non per indicare la fine del mondo ma quella del suo impero. A spiegare la scelta del 2012 sono le iscrizioni su di un blocco di pietra vecchio 1300 anni ritrovato nel sito archeologico di La Corona in Guatemala da Marcello Canuto, direttore del Middle American Research Institute della Tulane University di New Orleans e Tomás Barrientos della Universidad del Valle de Guatemala.
Tra le rovine del sito, devastato in passato da saccheggiatori alla ricerca di oggetti preziosi e reperti da vendere sul mercato nero, gli archeologi hanno trovato alcuni blocchi, parte di un gradino di una scalinata, scolpiti con 56 geroglifici Maya. Le iscrizioni, la cui scoperta è stata presentata al Palazzo nazionale della cultura di Guatemala City, raccontano 200 anni di storia politica dell’impero Maya al tempo di uno dei suoi più potenti re, Yuknoom Yich’aak K’ahk’, di cui si sa molto poco.
“Il testo parla di un evento storico, non è una profezia“, spiega Barrientos. Si tratterebbe del racconto della visita alla città di La Corona del re Yuknoom Yich’aak K’ahk’ dopo la sconfitta inflittagli dal rivale Tikal nell’anno 695 a.C. Con questa visita il re mirava a forgiare nuove alleanze, rinsaldare quelle vecchie e dissipare le paure dei suoi sudditi.
“In un tempo di disordini politici che rischiavano di far crollare l’intero impero”, prosegue Barrientos, Yoknoom voleva dare una senso di continuità e stabilità politica”. Così il re indicò casualmente il 2012 come termine del ciclo di durata dell’impero. Una data abbastanza lontana da tranquillizzare i sudditi sulle sorti dell’impero.
Riferimenti: Middle American Research Institute
Credit immagine a David Stuart/Tulane University