Le previsioni non hanno sbagliato: oggi, 8 maggio, alle 4:20 ore italiane, il cargo russo Progress è rientrato in atmosfera sopra l’Oceano Pacifico, come ha fatto sapere l’agenzia spaziale russa, Roscosmos. E questo, al momento, è tutto ciò che sappiamo. Le anomalie sul comportamento della navicella fuori controllo che avrebbe dovuto raggiungere la Stazione spaziale internazionale(Iss) per portare cibo, carburante e rifornimenti, sono continuate anche durante la sua discesa, rendendo difficile capire se alla fine alcuni frammenti del cargo siano sopravvissuti o meno.
Durante gli ultimi giorni infatti gli esperti avevano previsto che alcuni parti della navicella, come il raccordo che ne avrebbe dovuto permettere il docking con la Iss e i serbatoi, sarebbero potuti sopravvivere, ma al momento, ripetiamo, non è chiaro sapere se le cose siano andate effettivamente così. Certo è che quello di Progress è stato un rientro alquanto anomalo: impossibile fino all’ultimo prevedere l’orbita ed escludere del tutto i rischi per le zone abitate, riferiscono gli esperti all’Ansa.
La navicella, subito fuori controllo dopo il lancio del 28 aprile, non ha mai rappresentato un pericolo per la Stazione spaziale internazionale e i suoi inquilini, sebbene, alcuni rumors diffusi nelle ultime ore parlano di un possibile ritardo, dovuto proprio alla perdita di Progress, nel rientro a terra degli astronauti delle Expedition 42/43, tra cui la nostra Samantha Cristoforetti. Invece della metà di maggio potrebbero tornare a Terra quasi un mese dopo, ma si tratta per ora solo di voci non confermate.
Aggiornamento: l’Agenzia spaziale italiana ha confermato il rinvio del rientro della nostra astronauta.
Via: Wired.it
Credits immagine: Nasa/Esa via Samantha Cristoforetti