Ancora una volta la tecnologia sviluppata in campo militare potrà essere sfruttata per scopi più umani. Questa volta a essere coinvolti sono stati i piccoli veicoli ultraleggeri senza equipaggio (Uav) ideati per operazioni di spionaggio. Ribattezzati e-Juba, che significa piccione nella lingua zulu, potranno essere utilizzati per trasportare fiale di antidoto contro il veleno dei serpenti o campioni di sangue tra laboratori nelle regioni dell’Africa, in cui gli spostamenti con le macchine sono resi impossibili da strade spesso impraticabili. L’idea è stata sviluppata da un gruppo di ricerca guidato da Barry Mendelow del South Africa National Health Laboratory Service.
Ispirati ai piccioni viaggiatori, gli Uav possono essere programmati per volare fino al laboratorio più vicino grazie al sistema Gps e a un giroscopio microelettronico, un dispositivo che permette di mantenere una rotta precisa. Questi veicoli possono raggiungere una velocità massima di 45 chilometri orari e atterrare autonomamente. Dato il loro peso contenuto, gli Uav non costituiscono un pericolo per la popolazione, anche se dovessero precipitare. Il carico massimo che possono trasportare è di 500 grammi, abbastanza per recapitare fino a 20 campioni biologici o fino a due unità di sangue per trasfusioni. I campioni sarebbero sterilizzati per evitare la diffusione di batteri e virus e i risultati delle analisi saranno poi inviati mediante messaggi con telefoni cellulari, come già avviene.
“Le implicazioni di questi dispositivi sono enormi per la comunità africana, visto l’emergenza sanitaria. Dati i lunghi tempi, i pazienti che aspettano i risultati delle analisi per entrare in terapia, infatti, corrono il rischio di contrarre gravi malattie infettive. Con gli Uav si accorcerebbero molto i tempi di attesa”, ha dichiarato Mendelow. (s.m.)