Rendere pubbliche tutte le sequenze geniche del virus dell’aviaria. È questa l’appello di Ilaria Capua, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie ed esperta del virus altamente patogeno H5N1, responsabile dell’influenza dei polli. L’appello per la trasparenza della ricerca è stato rilanciato dalla ricercatrice sulla rivista Science. Come prima cosa la ricercatrice ha dato il buon esempio: appena ottenuti i dati relativi al genoma del ceppo virale individuato in Nigeria e in Italia, ha infatti pubblicato le sequenze geniche su una banca dati open-access, GeneBank. “Solo in questo modo”, ha dichiarato Capua, “riusciremo a scoprire che cosa sta accadendo realmente e correre ai ripari per tempo. Non è ammissibile che i dati siano tenuti congelati per più di un anno in qualche laboratorio, impedendo così di aggiornare il quadro della situazione”. Il ceppo di H5N1 che attualmente infetta uccelli selvatici e domestici potrebbe infatti diventare pericoloso per l’essere umano se il suo genoma subisse alcune mutazioni in grado di far compiere il salto di specie. Solo alcuni laboratori del mondo autorizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), tra cui quello di Padova, possono però effettuare le costose e complesse analisi che consentono di individuare i possibili cambiamenti del virus. L’iniziativa è stata lanciata con l’intento di favorire l’accesso alle informazioni su H5N1 e sulle sue eventuali mutazioni in tempo reale (entro 72 ore dall’acquisizione dei dati) anche nelle aree prive di efficienti strumenti di ricerca come le remote campagne della Nigeria. (v.r.)