Quadrantidi, come non perdersi le prime stelle cadenti del 2021

Quadrantidi
(Foto: Federico Beccari on Unsplash)

Stiamo per lasciarci alle spalle un anno difficile. E a darci il benvenuto nel 2021, illuminando le prime notti di gennaio, arrivano le stelle cadenti Quadrantidi, uno dei maggiori sciamo meteorici dell’anno. Il nuovo anno, quindi, comincerà in gran stile anche perché insieme a loro ci sarà un altro evento astronomico: il 2 gennaio alle 14 (ora italiana) la Terra raggiungerà la minima distanza dal Sole (si troverà quindi al perielio), pari a circa 147 milioni di chilometri. Ecco, quindi, come non perdersi gli spettacoli del cielo di gennaio.

Le stelle cadenti Quadrantidi vengono chiamate anche Bootidi, in quanto sembrano irradiarsi da una zona che si trova a una decina di gradi a nord della costellazione di Boote. Purtroppo quest’anno il loro picco di attività, stimato in 100 meteore all’ora, è previsto per le ore diurne del 3 gennaio. Questa fase di intensa attività durerà intorno alle dieci ore, ma lo spettacolo si potrà comunque ammirare: dovremo accontentarci di osservarle tra la notte del 2 e 3 che quella tra il 3 e 4 gennaio, in entrambi i casi al di fuori del picco massimo.

“Nel nostro paese dal crepuscolo serale a mezzanotte il radiante viene a trovarsi molto basso, quasi tangente all’orizzonte, di conseguenza il numero delle meteore osservabili risulta estremamente ridotto, e solamente da mezzanotte all’alba, man mano che il radiante sale sempre più in altezza e quindi aumenta la frequenza, diventa conveniente osservarle”, consiglia l’Unione astrofili italiani (Uai). Dall’Italia centro settentrionale il radiante è visibile per tutta la notte, ma dal tramonto a mezzanotte risulta troppo basso per osservare le stelle cadenti. “Per latitudini inferiori (all’incirca Napoli) l’osservazione diventa ancor meno agevole, poiché il radiante risulta tramontare verso le 20h e quindi poco dopo sorgere nuovamente”, precisano gli esperti.


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Oltre alle stelle cadenti Quadrantidi, ci saranno anche altre piogge meteoriche minori. Tra queste, risulteranno ben osservabili quelle attive lontane dal plenilunio del 28 gennaio, ossia le rho Geminidi, tra il 7/8 gennaio, le delta Cancridi e le alfa Canis Minoris tra il 16/17 gennaio e, infine, le alfa Idridi, tra il 18/19 gennaio. Inoltre, dopo la Grande congiunzione di Giove e Saturno del 21 dicembre scorso, durante il prossimo mese i due giganti non saranno praticamente più osservabili e lasceranno la scena a Mercurio, che già nel corso della prima parte del mese tornerà visibile nelle prime ore della notte. L’opportunità di ammirarlo al meglio sarà il 24 gennaio prossimo, quando il pianeta tramonterà un’ora e mezza dopo il Sole. Infine, anche se sarà difficile osservarli, perché molto bassi sull’orizzonte, i tre pianeti Mercurio, Giove e Saturno si incontreranno nella costellazione del Capricorno intorno al 10 gennaio, mentre solo 4 giorni dopo saranno in compagnia del falcetto di Luna crescente.

Credits immagine: Federico Beccari on Unsplash