Quando il “mi piace” è contagioso

    Ci affidiamo alle recensioni che leggiamo online per prendere decisioni riguardo quali alberghi, libri, film, candidati politici, notizie, commenti e storie valgono il nostro tempo e il nostro denaro. Ma in che modo leggere il giudizio degli altri influenza quello che pensiamo? Le opinioni condivise online producono davvero informazioni utili e imparziali sulla qualità degli oggetti di cui si parla, oppure provocano un inevitabile effetto gregge? Uno studio, condotto da Sinan Aral del Massachusetts Institute of Technology e pubblicato su Science, cerca di fare luce su alcuni di questi aspetti.

    Per osservare i vari effetti delle influenze sociali online, Aral e colleghi hanno esaminato un sito di notizie, che permette di valutare positivamente o negativamente i commenti postati dagli altri user (un po’ come se su Facebook ci fosse anche il tasto ‘non mi piace’ oltre a quello ‘mi piace’). I ricercatori hanno fatto in modo che, per cinque mesi, ogni commento pubblicato da un utente ricevesse automaticamente, e in modo assolutamente casuale, un voto positivo o negativo, o nessun voto. Gli scienziati hanno poi osservato come i successivi lettori giudicavano il commento.

    Nel corso dei cinque mesi, gli utenti del sito hanno lasciato più di 100mila commenti, osservati più di 10 milioni di volte e votati 300mila volte da altri utenti, permettendo ai ricercatori di accumulare dati sufficienti ad una elaborazione statistica.

    In generale, i commenti che avevano ricevuto dal sistema un voto positivo, avevano il 32% di probabilità in più di essere giudicati positivamente dal primo utente che li vedeva. Tuttavia, la probabilità che essi ricevessero invece un voto negativo non cambiava. Questo suggerisce che, in generale, quando leggiamo recensioni online tendiamo a non correggere i giudizi postati dagli altri, finché essi sono positivi.

    Per quanto riguarda invece i commenti che avevano ricevuto un voto negativo, era assai più probabile che essi ricevessero un voto positivo dal primo user che li vedeva, mostrando come gli utenti si sentano molto più portati a ‘correggere’ una valutazione negativa con cui non concordano. 

    I risultati dello studio mostrano come l’influenza sociale positiva tenda ad accumularsi, causando spesso herding effects, o effetti gregge, mentre l’influenza negativa tende spesso a neutralizzarsi, grazie alla correzione successivamente effettuata dai successivi lettori. Gli autori dello studio suggeriscono che delle analisi più sofisticate potranno esplorare gli effetti dell’influenza sociale in campi quali i sondaggi elettorali e l’andamento dei mercati.

    Riferimenti: Science doi: 10.1126/science.1240466

    Credits immagine: Marcin Wichary/Flickr

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