Viene quasi da chiederci come faremo a starci tutti insieme. Probabilmente dovremo stringerci un po’: secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, infatti, la popolazione mondiale potrebbe raggiungere gli 11 miliardi di persone entro la fine del secolo. Cioè circa 800 milioni in più, il 13 per cento, rispetto alle previsioni precedenti del 2011. Il motivo di una tale esplosione demografica starebbe soprattutto nella fertilità africana, dove le Nazioni Unite si aspettavano un declino delle nascite più rapido di quello che si sta effettivamente verificando.
“Il declino della fertilità in Africa è rallentato o si è fermato in misura maggiore di quanto previsto, e di conseguenza la popolazione continuerà ad aumentare”, spiega Adrian Raftery, professore di statistica e sociologia alla University of Washington. In questo continente, attualmente, vivono 1,1 miliardi di persone, ma ci si aspetta che diventino 4,2 miliardi entro il 2100. Per la nuova previsione, le Nazioni Unite si sono servite dei metodi statistici sviluppati da Raftery e dalla sua équipe allo Uw Center for Statistics and the Social Sciences.
In altre aree del mondo, sottolineano gli scienziati, l’andamento è in controtendenza rispetto all’Africa. Nel nostro continente, per esempio, ci sarà un declino demografico a causa del fatto che la fertilità è leggermente al di sotto del cosiddetto livello di sostituzione (cioè il tasso di riproduzione necessario a tenere costante la popolazione). In ogni caso, la stima globale è di rapida crescita. Il che dovrebbe far riflettere: “I nuovi risultati mostrano che dovremmo rinnovare le politiche mondiali”, conclude Raftery. “Per esempio, migliorare l’accesso alla pianificazione familiare e ampliare l’istruzione femminile“.
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