Il campo magnetico terrestre primordiale era intenso pressappoco come quello odierno. Lo afferma un gruppo di geofisici dell’Università di Rochester sull’ultimo numero di Nature. Contrariamente a quanto ritenuto finora, sembra dunque che il campo geomagnetico si era già formato 3,2 miliardi di anni fa. Questo risultato comporta quindi che, fin dai primordi, la Terra aveva sviluppato un solido nucleo magnetico, capace di proteggere il pianeta dalle pericolose radiazioni del vento solare.
Il problema di conoscere il momento della formazione di questa “corazza” magnetica ha sempre interessato gli scienziati. Per esempio, Marte sembra aver perso la sua magnetosfera ben presto, restando così scoperto nei confronti della radiazione solare. Secondo le teorie più recenti, la Terra avrebbe invece generato il suo campo magnetico per convezione dei liquidi ferrosi contenuti nel nucleo terrestre.
Gli studiosi sono però in disaccordo su quando tale processo sia avvenuto. Ora, i ricercatori inglesi hanno retrodatato di ben 700 milioni di anni la data di nascita del campo magnetico. Studiando infatti dei cristalli di roccia, attraverso dei dispositivi Squid, molto sensibili ai deboli campi magnetici, si possono trarre informazioni sul campo geomagnetico, “memorizzato” al loro interno, durante tutte le fasi geologiche attraversate dalla roccia.
I dati mostrano che 3,2 miliardi di anni fa il campo geomagnetico era almeno la metà di quello attuale, variabile tra i 40 e i 60 microtesla. Se ciò venisse confermato, significherebbe appunto che già allora la Terra possedeva una propria magnetosfera. Si tratta ora di cercare rocce più vecchie per scoprire, a ritroso, la sua reale data di nascita. (m.cap.)