Dopo oltre mezzo millennio, gli abissi marini potrebbero aver restituito al mondo un autentico tesoro archeologico: la Santa Maria, nave ammiraglia della spedizione con cui Cristoforo Colombo avrebbe scoperto il continente americano. Come riportato dall’Indipendent, il relitto sarebbe stato scoperto nel 2003 a largo delle coste di Haiti da Barry Clifford, uno dei più famosi archeologi marini degli Stati Uniti, che oggi, dopo quasi un decennio, si dice finalmente certo di aver identificato la nave su cui Colombo compì il suo primo viaggio verso l’America.
Il naufragio della Santa Maria
Secondo quanto scritto negli stessi diari di Colombo, nel 1492, un paio di mesi dopo la scoperta del “nuovo mondo” (ovvero l’arrivo nell’arcipelago delle Bahamas), la Santa Maria colpì degli scogli durante la navigazione, danneggiandosi e obbligando la spedizione ad abbandonarla per proseguire il viaggio con le due navi rimaste, la Nina e la Pinta. Per oltre 500 anni, il luogo esatto del naufragio è rimasta quindi un mistero, alla cui soluzione si sono impegnati generazioni di cacciatori di tesori.
Doppio ritrovamento
Quando Clifford identificò il relitto nel 2003 non non aveva idea di quale nave avesse scoperto. Lo scafo era dello stesso periodo storico della Santa Maria, e alcuni particolari dei cannoni osservati durante i rilievi lasciavano ipotizzare che potesse trattarsi proprio di quelli montati dalla nave di Colombo. All’epoca però le prove disponibili non erano sufficienti.
Negli anni seguenti, a poca distanza dalla posizione del relitto è stato scoperto un forte dove la spedizione di Colombo aveva fatto tappa proprio nei giorni precedenti al naufragio della nave. Comparando la posizione del forte e del relitto con quanto riportato nei diari del grande esploratore, Clifford si è convinto di aver scoperto proprio la Santa Maria, e ha trascorso quindi gli ultimi anni analizzando con sonar e magnetometri oltre 400 anomalie presenti nei fondali dell’area. Tutti gli indizi raccolti sulla possibile posizione della Santa Maria puntavano in direzione del relitto scoperto nel 2003.
Dopo la scoperta, il saccheggio
Per questo motivo, nei mesi scorsi ha organizzato una nuova spedizione, immergendosi per analizzare nuovamente i cannoni e confermare così l’identità della nave. Purtroppo al suo arrivo Clifford ha scoperto che tutti i reperti avvistati durante la spedizione precedente erano spariti, sottratti illegalmente da ignoti saccheggiatori. Per avere la prova definitiva che si tratti proprio della Santa Maria bisognerà quindi effettuare degli scavi completi (per i quali sono già iniziati i preparativi) e portare alla luce l’intero relitto.
Via Wired.it
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