E ALLA FINE È TOCCATO anche a lei. Poiché nessuna parte del corpo, soprattutto se è un corpo femminile, può dirsi al riparo, ecco che persino la vagina diventa luogo dove le sapienti mani del chirurgo plastico possono tirare, tagliare, ridurre, restringere. Fino a farla diventare perfetta, come una mandorla o un guscio di vongola. A desiderarla così sono soprattutto le ragazze, quelle che questa estate dovranno sfoggiare bikini aderenti o leggins modellanti, e che non vorranno rigonfiamenti “antiestetici”, ancora più visibili da quando si è diffusa la moda della depilazione totale. È il boom della labioplastica, cioè la riduzione di quelle pieghe di pelle che delimitano l’area nella quale sboccano l’uretra e la vagina, ma anche del lipofilling delle grandi labbra: in Italia, secondo l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica ed Estetica (Aicpe), pur restando un fenomeno di nicchia gli interventi di chirurgia plastica “intima” femminile sono in fortissima crescita, tanto che dal 2011 al 2012 si è registrato un aumento del 24%; mentre secondo l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery, negli Usa c’è stato un balzo in avanti del 50%. Anche le inglesi sembrano affascinate dal miraggio di una vulva impeccabile, come riporta il British Journal of Obstetrics and Gynaecology. «Stiamo assistendo a un cambiamento socioculturale, in cui l’organo femminile è più esposto perché glabro», commenta Elena Fasola, segretario generale dell’Associazione Italiana di Ginecologia Estetica e Funzionale.