Non sarà un usignolo, ma in quanto a doti canore non ha nulla da invidiare a nessuno. Il suo nome scientifico è Taeniopygia guttata, ma è comunemente conosciuto come diamantino: si tratta un piccolo uccello passeriforme in grado di esibirsi in assoli canori particolarmente articolati e armoniosi. Le novità sono due: abbiamo scoperto che questi uccelli “sognano” di cantare e abbiamo imparato a riprodurre artificialmente tali suoni onirici. Un’équipe di ricercatori dell’Università di Buenos Aires, infatti, ha tracciato l’attività elettrica nei muscoli della gola del diamantino ed è riuscita a ricrearne il canto “leggendo” tale attività al computer. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Chaos.
“L’attività del muscolo”, spiega Juan Doeppler, uno degli autori della ricerca, “ci ha fornito informazioni sull’inizio e la fine del canto. Sorprendentemente, abbiamo notato inoltre che anche quando l’uccello dorme, nonostante il flusso d’aria necessario alla produzione dei suoni sia molto debole, il muscolo si attiva lo stesso, in modo simile a quello che avviene quando l’animale canta”. I ricercatori, in particolare, hanno inserito degli elettrodi nei muscoli di cinque diamantini adulti: analizzando i dati, sono riusciti a individuare correttamente l’intervallo di fonazione (cioè di canto) nel 70% dei casi.
Successivamente, gli scienziati si sono concentrati su quello che avviene durante il sonno, cercando di tradurre l’attività elettrica del muscolo in suoni. E ci sono riusciti, ricreando il “canto” corrispondente all’attivazione del muscolo durante il sonno: “In questo modo”, conclude Doeppler, “speriamo di riuscire a capire se e quando gli uccelli stanno ‘sognando’ di cantare, e quali suoni hanno in mente”.
Riferimenti: Chaos doi: 10.1063/1.5024377