Le persone anziane con demenza senile che fanno uso di antipsicotici anche a breve termine avrebbero una probabilità fino a quattro volte maggiore di ricovero in ospedale, e persino di morte, per infarto e ictus. È quanto riporta uno studio condotto da Paula Rochon, dell’Institute for Clinical Evaluative Sciences (Ices), in Ontario, e pubblicato sull’ultimo numero di Archives of Internal Medicine.
Gli antipsicotici di ultima generazione, come l’olanzapina e il risperidone, detti anche “atipici” per la loro struttura chimica diversa rispetto a quelli in commercio da più tempo, sono stati usati per più di un decennio proprio per curare alcune manifestazioni comportamentali della demenza senile. Negli ultimi tempi, però, alcuni studi hanno associato un aumento del rischio di infarti e ictus in questi pazienti, in seguito alla somministrazione per lunghi periodi.
L’analisi condotta da Rochon e colleghi mostra ora che anche l’uso a breve termine è rischioso: un’evidenza importante, perché i farmaci in questione sono frequentemente prescritti per combattere l’agitazione psichica, soprattutto nel momento di ricovero in una casa di cura, dove il 17 per cento dei pazienti comincia una terapia entro i primi cento giorni, e il 10 per cento riceve una somministrazione occasionale.
I ricercatori hanno studiato questa particolare sottopopolazione: venti mila anziani con demenza entrati in case di cura e altrettanti inseriti in comunità sono stati suddivisi in tre sottogruppi trattati con psicofarmaci atipici, psicofarmaci tradizionali (alloperidolo o loxaprina) e placebo. Nei soggetti del gruppo “case di cura” sia gli antipsicotici atipici sia i tradizionali hanno raddoppiato il rischio di eventi avversi gravi. Nei pazienti ricoverati in comunità, che non erano assistiti da medici o infermieri professionali, e, quindi, venivano più spesso rimandati all’ospedale, il rischio era triplicato per gli atipici e quadruplicato per i convenzionali. I ricercatori avvertono inoltre che, dato il breve periodo di osservazione, gli eventi avversi potrebbero persino essere sottostimati. (mi.m.)