Anche il Ghana corre ai ripari per riportare in patria i suoi cervelli in fuga. L’obbiettivo è quello di formare esperti nella coltivazione di cereali autoctoni delle terre africane al fine di migliorare i raccolti. A partire da gennaio 2008, per il finanziamento di dottorati di ricerca presso il Centro per il Miglioramento del Raccolto dell’Africa Occidentale dell’Università del Ghana, verranno messi a disposizione 4,9 milioni di dollari. Soldi e laboratori, dunque, per sviluppare coltivazioni resistenti a siccità e malattie.
“Molti agronomi africani si trasferiscono in Europa e negli Stati Uniti per studiare e specializzarsi, con il risultato di rientrare nei loro paesi senza avere pratica nelle coltivazioni tipiche delle nostre terre, quali sorgo, miglio o tapioca”, ha spiegato il direttore del Centro Eric Danquah. Esperto di genetica dei cereali, Danquah ha studiato, però, all’Università di Cambridge, in Inghilterra, e conosce bene le difficoltà che gli agronomi incontrano quando, una volta rientrati nel loro paese, hanno a che fare con piante diverse da quelle studiate all’estero.
Il programma di ricerca del Centro per il Raccolto prevede la formazione di 40 ricercatori che, nei cinque anni di corso previsti, affiancheranno lezioni di approfondimento all’attività di laboratorio. Gli scienziati avranno il compito di far crescere ceppi di graminacee e cereali resistenti a stress ambientali e malattie. In questo modo il Ghana vorrebbe mettersi al riparo da future emergenze. Un simile programma di ricerca era già partito, nel 2000, in Sud Africa, con uno stanziamento di oltre otto milioni di dollari. Insieme, i due finanziamenti potranno far specializzare 120 giovani ricercatori, evitando di perdere, così, esperti e conoscenze importanti. (s.m.)