L’attenzione della comunità internazionale per la salute dei Paesi in via di sviluppo è sempre alta. A fronte dell’impegno crescente dei donatori, però, mancano statistiche accurate che permettano di tracciare il progresso e l’impatto dei programmi sanitari messi in atto. E’ la denuncia fatta sulle pagine di PLoS Medicine da otto agenzie internazionali (Oms, Global Fund, Gavi, Unfpa, Banca mondiale, Unaids, Unicef e Bill&Melinda Gates Foundation) che chiedono a gran voce un approccio sistematico e condiviso per monitorare le performance sanitarie e accelerare il raggiungimento degli obiettivi del millennio (Millenium Developmental Goals).
“La crescente attenzione per la salute è accompagnata dalla richiesta di dati in grado di tracciare i progressi delle iniziative e dei programmi”, hanno spiegato le organizzazioni, ma la capacità di rispondere adeguatamente a questa esigenza si scontra con la scarsa disponibilità dei dati: molti paesi in via di sviluppo hanno limitazioni evidenti che ostacolano la produzione di dati di buona qualità e impediscono di tracciare i progressi fatti. Ecco allora la proposta delle otto agenzie: un piano in quattro mosse per migliorare la raccolta, l’analisi, la validazione e l’uso dei dati sulla salute.
Il primo passo da compiere è aumentare i livelli e l’efficienza degli investimenti nell’informazione per avere un completo monitoraggio dei trend di mortalità, cause di morte, morbidità, fattori di rischio, copertura degli interventi. Tutti fattori importanti da conoscere, come dimostra una ricerca pubblicata sempre su “Plos Medicine”: i ricercatori del Malaria in Pregnancy Consortium (Mip) sono riusciti a stabilire che sono almeno 125 milioni le gravidanze a rischio malaria nel mondo ogni anno. Questo risultato è stato possibile combinando le cifre sulla popolazione a rischio malaria nel 2007 e sul numero di gravidanze con le mappe di trasmissione di P. falciparum e P. vivax e con i dati sulla densità della popolazione mondiale. Il secondo obiettivo è creare un sistema che utilizzi standard unici di raccolta, catalogazione, gestione e uso delle informazioni, oltre che un registro e un database comuni. In terzo luogo serve rafforzare il monitoraggio e la valutazione dei progressi. Le stime degli indicatori chiave della salute, come la mortalità infantile e materna o la copertura dei vaccini, dovrebbe essere fatta con un set di indicatori unico, attraverso metodi trasparenti, oggettivi e riproducibili. Le agenzie si propongono quindi di investire nello sviluppo di strumenti, software e programmi che migliorino l’analisi e la sintesi dei dati. Infine, quarto e ultimo passo da compiere è aumentare l’accesso ai dati e il loro uso creando database condivisibili.
Agendo su questi campi, dicono gli autori, si può rafforzare la capacità dei paesi in via di sviluppo di fornire un quadro completo e non frammentato della loro situazione sanitaria e di conseguenza indirizzare i paesi donatori verso le scelte migliori per il raggiungimento degli obiettivi del millennio. (r.p.)
Riferimenti: PLoS Medicine doi:10.1371/journal.pmed.1000223
doi:10.1371/journal.pmed.1000221