Il sonno profondo ci aiuta a fissare i ricordi

È il sonno profondo che permette di fissare i ricordi. A questa conclusione sono giunti i ricercatori della Duke University studiando il cervello di topi in situazioni inusuali.

Esplorare e fissare i ricordi

Come riportano in un articolo pubblicato su Plos, gli scienziati hanno esaminato i roditori per alcuni giorni prima, durante e dopo averli messi a contatto con oggetti sconosciuti. Sono stati analizzati i segnali provenienti da quattro aree cerebrali, tra cui l’ippocampo e il cervello anteriore, coinvolte nei processi sensoriali e di memorizzazione.

I ricercatori hanno così scoperto che ampie regioni del cervello partecipano all’acquisizione dei ricordi durante la fase più profonda del sonno. Infatti, quando si trovano in un ambiente familiare i topi non mostrano una specifica attività cerebrale mentre “quando l’animale esplora un ambiente sconosciuto, la novità comporta un certo grado di attivazione neurologica che persiste a lungo in tutte le aree studiate.

Una azione combinata

Inoltre questo tipo di attività prevale nel sonno profondo rispetto a quello Rem”, ha dichiarato Sidarta Ribeiro, il neurobiologo che ha coordinato la ricerca. Secondo lo scienziato, le tracce mnemoniche si rafforzano durante le lunghe fasi di sonno profondo, mentre nelle brevi fasi Rem che le intervallano, come Ribeiro e colleghi hanno in precedenza notato – si attivano i geni capaci di stimolare la memoria. “Pensiamo ora che le due fasi giochino ruoli distinti, ma complementari nell’operazione di fissare i ricordi”, ha affermato lo scienziato facendo un bilancio complessivo degli studi condotti. (g.p.)

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