Si dice che ridere faccia bene al cuore. Ma se la risata avesse il potere di condizionare il nostro orientamento politico? Se lo sono chiesto i ricercatori della Ohio State University Silvia Knobloch-Westerwick e Simon Lavis, interessati a verificare l’impatto di programmi che usano la comicità e la satira per analizzare gli eventi politici della giornata. Scoprendo che, effettivamente, la satira ha il potere di influenzare gli orientamenti politici degli spettatori: “La satira conta parecchio”, conferma Knobloch-Westerwick, “Non è solo intrattenimento. Ha un reale impatto sugli spettatori.” Lo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Communication, ha coinvolto 146 studenti, chiamati a scegliere cosa vedere tra diversi video riguardanti un determinato argomento politico “caldo” del panorama statunitense (in particolare riscaldamento globale, controllo delle armi e immigrazione).
Agli studenti è stata presentata una panoramica di 8 video – 4 di informazione e 4 di satira politica – bipartisan, cioè provenienti da emittenti con riconosciuto indirizzo liberale o conservatore (per la precisione da MSNBC per notizie liberali e Fox News per quelle di stampo conservatore; “The Spoof” per la satira liberale e “Mock the Week” per quella di stampo conservatore). In realtà tutti i video provenivano da un’unica fonte (C-SPAN) ed erano uguali a due a due: sono stati semplicemente “etichettati” in modo diverso dai ricercatori nella fase preliminare dei test.
Dopo aver scelto e visionato le clip sul primo argomento, ciascun partecipante poteva passare agli argomenti successivi. Sia prima del test sia dopo, ogni studente è stato interrogato sulle proprie inclinazioni circa i tre temi e su quanto si sentisse in potere di incidere sul dibattito e sulle decisioni politiche. Al termine dell’esperimento, i partecipanti hanno rilasciato informazioni sulla propria fruizione dei media, sulla predilezione verso servizi di informazione o video satirici, sul proprio interesse personale per la politica e la preferenza per un partito.
La ricerca ha evidenziato che gli studenti in generale hanno scelto e visualizzato i video di informazione “seria” che più si avvicinavano alle loro inclinazioni preesistenti, ma anche che guardare video satirici avvicina chi ha scarso interesse politico a determinati temi, rafforzando oltretutto le tendenze pregresse dell’osservatore tanto quanto accedere a forme di informazione tradizionali. “La satira”, afferma ancora Knobloch-Westerwick, “ha lo stesso impatto dell’informazione seria. Rinforza le nostre tendenze politiche”.
I repubblicani, infatti, hanno scelto video a stampo conservatore, i democratici a stampo liberale. Tuttavia i ricercatori hanno notato una differenza: mentre i repubblicani hanno scelto la satira conforme alla propria visione politica, per i democratici non è stato possibile indicare un orientamento verso un unico tipo di satira. Secondo Silvia Knobloch-Westerwick: “I democratici potrebbero essersi rivelati più curiosi nei confronti di un tipo di satira conservatore, che rappresenta una novità a cui di rado hanno assistito”.
Un altro risultato molto rilevante emerso dallo studio è che la satira ha un forte impatto sull’impegno politico personale: se per i democratici contribuisce ad alimentare l’idea che ciascuno possa fare la differenza, per i repubblicani invece, che sentono minato il senso dell’autorità caratteristico dell’inclinazione politica, aumenta l’inibizione al coinvolgimento. “La satira”, conclude Knobloch-Westerwick, “non dovrebbe essere presa sottogamba solo perché l’obiettivo è far ridere. Ha un impatto tanto quanto l’informazione seria”.
Riferimenti: Journal of Communication