Non è facile verificare l’esistenza degli elementi chimici super pesanti: si ha a che fare con sostanze che solitamente hanno vita breve e, una volta ottenuto qualche atomo utile, bisogna aspettare che qualcun altro riproduca il risultato e confermi la scoperta. Ciononostante, gli scienziati del GSI Helmholtz Centre for Heavy Ion Research sono riusciti a creare il nuovo, 117esimo elemento della tavola periodica: si tratta dell’atomo più pesante mai osservato finora, quasi il 40% più pesante di un atomo di piombo.
Solitamente, gli elementi chimici con numero atomico (ossia il numero di protoni contenuti nel nucleo) superiore a 104 prendono il nome di elementi superpesanti. Questi elementi non si trovano in natura, ma vengono prodotti accelerando fasci di nuclei e facendoli collidere con altri nuclei, il più pesanti possibili: quando i due nuclei si fondono, evento abbastanza raro, viene prodotto un elemento superpesante, che, solitamente, ha vita molto breve.
Nello studio, pubblicato su Physical Review Letters, il team di ricercatori spiega come i nuovi dati ottenuti abbiano richiesto la sintesi di un particolare bersaglio di berkelio, fondamentale per ottenere l’elemento 117. Per questo sono stati necessari intensi irraggiamenti di neutroni, seguiti da separazioni chimiche e purificazioni, fino ad ottenere 13 mg dell’isotopo 249 del berkelio. Dopo la collisione, infine, gli scienziati sono riusciti a separare alcuni atomi del nuovo elemento da un gran numero di altri prodotti delle reazioni nucleari ottenuti.
“Gli esperimenti sull’elemento 117 sono un passo importante nella produzione e osservazione di elementi superpesanti,” ha commentato Horst Stocker, direttore scientifico del GSI, “Questo è un risultato scientifico molto importante e un esempio convincente di collaborazione internazionale nella scienza, facendo avanzare la ricerca sugli elementi scientifici tramite l’utilizzo di laboratori in Germania e negli Stati Uniti.”
Il nuovo elemento ancora non ha un nome: un comitato che comprende membri dell’International Unions of Pure and Applied Physics and Chemistry studierà i nuovi risultati e deciderà se sono necessari altri esperimenti per accertare ulteriormente l’esistenza dell’elemento. Solo dopo l’approvazione del comitato sarà possibile, per i ricercatori che hanno effettuato la scoperta, proporre dei nomi.
Riferimenti: Physical Review Letters doi: http://journals.aps.org/prl/abstract/10.1103/PhysRevLett.112.172501
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