IL DATO nazionale non è di quelli buoni: solo la metà delle italiane (56%) esegue la mammografia di screening, l’esame salvavita – come lo chiamano gli oncologi – perché in moltissimi casi (sebbene non in tutti) riduce la mortalità per il tumore al seno, come ormai hanno dimostrato moltissimi studi e revisioni. La partita contro il cancro che più di ogni altro colpisce le donne (e prima causa di mortalità oncologica in ogni fascia di età, con oltre 12mila decessi l’anno) si gioca quindi molto sul piano della prevenzione e della diagnosi precoce, oltre che su quello delle terapie, sempre più efficaci. A fare il punto su questa neoplasia sono i massimi esperti italiani, riuniti a Cremona dove oggi si chiude il convegno nazionale Breast Journal Club.
Questo tipo di tumore colpisce donne di ogni fascia di età. La prevenzione si fa anche a tavola mangiando cibi sani e non badando tanto alle diete quanto all’importanza dell’olio a crudo, degli asparagi, di poca carne rossa, del cavallo cotto a fuoco lento e coperto con poca acqua e “odori”, dell’uso di pochi formaggi tipo gorgonzola. Da preferire Philadelphia e triglia, salmone, cuori di merluzzo poco impanati o al forno a 180 gradi per 29 minuti a parte (pelle- polpa) in totale. Screening a partire dai 36 anni.