Esplorare il Pianeta rosso non è più utopia. Ma arrivare su Marte significa prima di tutto proteggere dalle radiazioni dello Spazio profondo gli astronauti che un giorno saranno diretti sul pianeta. Come? L’azienda israeliana Stemrad, insieme al colosso americano Lockheed Martin e la NASA, ha pensato di farlo munendo gli astronauti di uno scudo contro le radiazioni: AstroRad Radiation.
L’armatura dello scudo sarà realizzata su misura, personalizzata per ogni astronauta, con materiali protettivi non metallici. “Lo scudo difenderà il tessuto umano, in particolare le cellule staminali, che potrebbero essere devastate dalla radiazione solare nello Spazio o su Marte, le cui deboli atmosfere non offrono alcuna protezione”, ha spiegato il CEO di StemRad, Oren Milstein.
Composto da un materiale multistrato per proteggere i tessuti e gli organi degli astronauti, i primi test per verificare l’idoneità del giubbotto anti-radiazioni saranno effettuati nel 2018 durante la missione Orion, il veicolo senza equipaggio da spedire oltre la Luna, su Marte ma anche su un asteroide.
Durante la fase di test, su un flyby lunare, il giubbotto coprirà il corpo di un manichino, insieme a un dispositivo utilizzato per monitorare l’assorbimento delle radiazioni. Un altro manichino volerà non protetto e i due saranno analizzati dopo il loro ritorno sulla Terra. Ma l’Agenzia spaziale americana sta valutando la possibilità di far indossare, in quella occasione, lo scudo non solo ai manichini ma anche a dei veri astronauti, con l’ambizione poi di programmare una spedizione su Marte nel 2030.
Riferimenti: via Reuters