Come mai, nonostante la costante regolazione dell’attività della pesca nel New England, il numero di merluzzi presenti nelle acque al largo del Maine sembra diminuire sempre di più, quasi fino all’orlo del collasso? Secondo uno studio, pubblicato su Science, la colpa sarebbe del rapido riscaldamento delle acque dell’Atlantico, soprattutto lungo la parte nord-ordientale della costa degli Stati Uniti.
La ricerca fa luce sugli effetti del surriscaldamento del clima sull’industria ittica: per centinaia di anni i merluzzi dell’Atlantico sono stati il fulcro della pesca del New England, attentamente gestiti da programmi sviluppati per ridurre i livelli di raccolta in seguito a una diminuzione del numero di pesci. A partire dal 2010 sono state introdotte ulteriori restrizioni per cercare di arginare il calo nel numero di merluzzi; ciononostante il numero dei pesci è continuato a scendere senza precedenti.
Andrew Pershing e i suoi colleghi hanno utilizzato dati sulla temperatura della superficie del mare dal 1982 ad oggi, per studiare l’andamento delle temperature nel golfo del Maine e cercare di individuare un collegamento. Confrontando i cambiamenti di temperatura in questa regione con l’andamento globale, gli scienziati si sono accorti che l’oceano al largo del Maine si è riscaldato molto in fretta, addirittura il 99% più velocemente delle acque del resto del pianeta, di 0.03°C per anno tra il 1982 e il 2004, e aumentando (fino a sette volte tanto), a partire dal 2004 e il 2013. Secondo il team, questo sarebbe parzialmente dovuto a dei cambiamenti nella corrente del golfo.
Il rapido surriscaldamento ha causato la riduzione del numero di nuovi nati di merluzzi, e ha anche portato a un minor tasso di sopravvivenza dei giovani pesci, pochi dei quali raggiungono l’età adulta. Poiché i modelli utilizzati dall’industria ittica per determinare le quote di pesce “pescabile” nell’ultimo decennio non sempre tenevano in considerazione la temperatura dell’acqua, il numero di pesci è stato spesso sovra-stimato, con gravi conseguenze.
Gli scienziati stanno ora applicando il loro modello per cercare di prevedere in quanto tempo, a seconda delle temperature, l’industria ittica del New England riuscirà a riportare la popolazione di merluzzi a un livello sostenibile.
Riferimenti: Science doi: 10.1126/science.aac9819
Credits immagine: Gulf of Maine Research Institute