La prossima volta che andrete dal medico di famiglia, assieme alla glicemia e al numero di sigarette fumate, preparatevi a rispondere a domande più indiscrete. Il dottore, infatti, potrebbe chiedervi dettagli della vostra vita sessuale: lo prevedono i nuovi dettami della Fimmg (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale), che ha deciso di introdurre per la prima volta nei check-up ambulatoriali i disturbi legati alla sessualità.
“Per vincere il primo imbarazzo nell’affrontare il tema con una persona che normalmente si conosce da anni”, spiega all’Ansa Giacomo Milillo, segretario generale della Fimmg, “i medici utilizzeranno un questionario specifico che rientrerà nella routine di controlli”. Chiedere al paziente come va sotto le lenzuola, insomma, diventerà normale come chiedergli le sue allergie. Naturalmente, è necessario un “salto culturale” che la Fimmg intende promuovere mediante corsi di formazione per i medici “non tanto per aumentarne le conoscenze in materia”, precisa Milillo, “ma per capire come aiutare il paziente ad aprirsi su un tema che per molti è ancora un tabù”.
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Credo sia giusto fare domande ad adolescenti o a persone con problemi di identità di genere, o quando disturbi della sfera sessuale sono sintomi di patologie sistemiche o psichiatriche. In generale, l’iniziativa deve partire dal paziente.