È stato inaugurato il più grande impianto termodinamico mai realizzato al mondo, Shams 1. Si tratta di un’installazione unica nel suo genere, che prevede un innovativo sistema per la produzione di energia elettrica: superfici paraboliche a specchio concentrano e focalizzano la luce solare, riscaldando alcune vasche opportunamente predisposte per lo scambio di energia sotto forma di calore. Si produce, in questo modo, vapore acqueo a elevata pressione, che opportunamente convogliato nei collettori termici dell’impianto consente di mettere in moto le turbine che attivano a loro volta un generatore elettrico, proprio come avviene in un impianto convenzionale a combustibili fossili.
I lavori per questa centrale solare di nuova concezione, che ha un’estensione di circa 2,5 chilometri quadrati (285 campi da calcio) ed è in grado di erogare oltre 100 MegaWatt di potenza, sono iniziati nel terzo quadrimestre del 2010, nei pressi di Madinat Zayed a circa 120 chilometri a sud-ovest di Abu Dhabi.
Il passo fondamentale che ha consentito di realizzare il progetto è stato l’impiego di tecnologie all’avanguardia del settore, fornite dalle diverse parti coinvolte. Di proprietà del Masdar Institute – società impegnata nello sviluppo di energie rinnovabili di proprietà degli Emirati Arabi Uniti – insieme alla francese Total e alla spagnola Abengoa Solar, rappresenta il primo importante passo verso la produzione di energia solare a costi contenuti e a basso impatto ambientale.
Oltre 258 mila parabole fotoassorbenti convogliano l’energia solare in più di 27 mila unità collettrici, assicurando – si stima almeno per i prossimi 25 anni – l’energia necessaria per le esigenze di circa 20 mila abitazioni e risparmiando ogni anno all’atmosfera circa 175 mila tonnellate di anidride carbonica (l’equivalente di quanto rilasciato da 30 mila automobili su strada).
Le parabole dell’impianto (eliostati) riflettono l’energia luminosa verso tubi di assorbimento, all’interno dei quali scorre un fluido che fornisce energia alle vasche con i liquidi di raffreddamento. Il sistema è completato da torri di raggruppamento dell’energia prodotta, ognuna delle quali è circondata da diverse migliaia di eliostati.
Un ulteriore aspetto innovativo è rappresentato dal fatto che l’impianto è in grado di continuare a produrre elettricità anche dopo il tramonto. In assenza di luce, infatti, la temperatura del fluido termovettore che immagazzina l’energia termica viene mantenuta stabile grazie all’impiego di un sistema termostatico a gas naturale, che garantisce la continuità nell’erogazione dell’energia.
Le valutazioni di Adnan Amin, segretario generale dell’Irena (International Renewable Energy Agency, Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili), hanno evidenziato la visionaria strategia di transizione energetica del progetto, facilmente esportabile in altre zone con caratteristiche geografiche analoghe a quelle degli Emirati arabi uniti. La stessa compagnia ha recentemente avviato la realizzazione di nuovo impianto in Mauritania con caratteristiche progettuali simili a quelle di Shams 1.
Credits immagine: Masdar Institute