Ginevra. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) lancia una sfida ai governi di tutto il mondo per migliorare la qualità dell’aria nelle città e proteggere la salute delle popolazioni che le abitano. Lo fa stabilendo nuove linee-guida sull’inquinamento atmosferico, frutto di un consulto mondiale a cui hanno partecipato più di 80 scienziati. Le linee guida, basate sui risultati di migliaia di ricerche, si rivolgono per la prima volta a tutte le regioni del mondo e offrono obiettivi uniformi per la qualità dell’aria, obiettivi molto duri e spesso molto distanti dagli standard nazionali attualmente applicati.
In molte città, per esempio, i livelli medi annuali di polveri sottili, le PM10 (causate principalmente dalla combustione di carburanti) superano i 70 microgrammi per metro cubo. I nuovi standard stabiliscono livelli inferiori a 20 microgrammi per metro cubo. Tale abbattimento, da solo, potrebbe ridurre i decessi nelle città più a rischio del 15 per cento l’anno. Diminuirà infatti l’impatto globale di malattie respiratorie, patologie cardiache e cancro ai polmoni.
Un’altra sostanza da ridurre drasticamente è il diossido di zolfo, che dovrebbe passare da 125 a 20 microgrammi per metro cubo. Questi parametri indicano i livelli di rischio minimo e garantiscono a tutti i paesi una base per costruire propri standard basati su una solida evidenza scientifica; l’Oms comunque ammette la possibilità da parte dei governi di creare standard nazionali in accordo con le situazioni specifiche. (m.r.)