Si salvi chi può

Tre ogni ora. È questo il tasso di estinzione delle specie animali o vegetali secondo la “Lista Rossa” delle Nazioni Unite. È lo stesso Segretario generale Ban Ki-moon a farsi portavoce, in occasione della Giornata internazionale per la biodiversità, il 22 maggio, un giornata in cui c’è poco da festeggiare dato l’inesorabile declino di piante e animali. In Europa un mammifero su sei è a rischio, secondo la World Conservation Union (IUCN). Per gli scienziati e gli ambientalisti, si tratta della più alta velocità di estinzione dalla scomparsa dei dinosauri. Le specie coinvolte riguardano animali rari come la balena australe (anche chiamata balena nera), la lince iberica o la volpe artica ma anche vegetali come le patate o le arachidi selvagge. Il tasso di estinzione, secondo gli esperti, sarebbe accelerato dai fenomeni climatici incontrollati, dall’inquinamento, dalla crescita demografica mondiale e dal riscaldamento globale.

Per ora, anche gli obiettivi fissati dalla Comunità europea che prometteva una “riduzione significativa” della velocità di estinzione entro il 2010, sembrano destinati a non essere raggiunti. La diminuzione delle specie procede a ritmi drammatici, quasi 100 specie al giorno, ovvero tra le 18,000 e 55.000 specie spariscono dal nostro pianeta ogni anno. Inoltre, nella giornata dedicata alla biodiversità uno studio del centro ricerche Biodiversity International ha lanciato un nuovo allarme: il rischio di estinzione che corrono le specie selvatiche di piante, come la patata e l’arachide,  a causa dei cambiamenti climatici. Secondo i ricercatori, nei prossimi 50 anni si estinguerà il 61 pr cento delle specie di arachidi selvatiche e quelle che sopravviveranno saranno confinate in aree sempre più ristrette. (m.cap.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here