Non solo selfie, pubblicità o indagini di mercato. Oggigiorno, in più, i social mediapossono rappresentare validi strumenti al servizio della salute pubblica. È quanto sostiene uno studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), che ha analizzato i trend di Twitter e Google precedenti all’epidemia di morbilloscoppiata in California nel 2014. Dimostrando che, con l’aiuto di opportuni mezzi di machine learning, i social media possono fornire preziose informazioni sul sentimento di una popolazione rispetto ai vaccini. Secondo i ricercatori, si tratta di una grande opportunità: monitorare queste piattaforme virtuali potrebbe permetterci di captare segnali di allarme precoci, e prevedere in anticipo lo scoppio di possibili focolai epidemici.