Con 2000 comete in 15 anni di attività si è aggiudicato il titolo di miglior cacciatore di comete di sempre. È il telescopio orbitante SOHO (SOlar Heliospheric Observatory), lanciato dalle agenzie spaziali statunitense (Nasa) ed europea (Esa) nel dicembre del 1995 e costantemente puntato verso il Sole.
Per individuare le prime mille comete il telescopio ha impiegato 10 anni, per le seconde mille esattamente la metà: la duemillesima l’ha adocchiata il 26 dicembre 2010. Il trucco è proprio nel suo orientamento verso la stella. L’attrazione gravitazionale esercitata dal Sole, infatti, attira un gran numero di comete che, come mostrato nel video, spesso finiscono con l’essere inglobate da esso o con l’andarci molto vicino, sotto lo sguardo attento di Soho. La cometa mostrata nel filmato è stata ripresa dal telescopio orbitante appena il 1 gennaio 2011 e non è ancora chiaro se sia stata il suo primo pasto dell’anno o se sia scampata alla cattura.
A permettere a Soho di trovare le comete è lo strumento che porta a bordo: Lasco (Large Angle and Spectrometric Coronagraph), il cui scopo primario è tenere sotto controllo la parte più brillante del Sole per visualizzare le emissioni dello strato più esterno dell’atmosfera solare, la corona. Questo strumento ha come “effetto collaterale” quello di oscurare il Sole all’occhio di Soho, consentendogli di vedere tutto quello che ce intorno alla stella, comete in arrivo comprese.
Secondo quanto riportato dalla Nasa, circa l’85 per cento delle comete scoperte grazie all’aiuto di Lasco provengono dallo stesso gruppo chiamato famiglia Kreutz, probabilmente quello che resta di una sola enorme cometa che si è frantumata centinaia di anni fa. Le comete di questa famiglia arrivano hanno delle orbite molte vicine al Sole, tanto vicine che qualcuna spesso si vaporizza poche ore dopo la sua scoperta. Altre però sfuggono a questo destino e si ripresentano regolarmente davanti al telescopio. Una delle visitatrici più frequenti è la cometa 96P Machholz che orbita vicino al sole circa ogni sei anni.
Riferimenti: Nasa