Dalla Terra alla Luna, ma cominciando dall’Europa. Questa, in sintesi e in forma di slogan, la notizia appena annunciata dai vertici dell’Agenzia spaziale europea, che ieri ha firmato un accordo con Airbus per la costruzione di altri tre moduli di servizio per Orion, la navicella spaziale della Nasa che, in seno alla missione Artemis, (ri)porterà gli esseri umani sulla Luna. A partecipare alla costruzione, fanno sapere dall’Esa, saranno dieci paesi europei, tra cui anche l’Italia. Due dei tre moduli già realizzati (i cui nomi sono Esm-2 e Esm-3, acronimo di European Service Module) sono stati mostrati durante una diretta streaming direttamente dalla camera bianca di Airbus a Brema. L’altro, Esm-1, è invece già stato consegnato alla Nasa, ed è al momento nella fase di test e integrazione con la navicella.
Orion è il prossimo veicolo spaziale di esplorazione della Nasa per le missioni abitate nello Spazio: è stato progettato per inviare gli astronauti prima attorno all’orbita lunare e poi sul suolo del nostro satellite. Ed eventualmente anche oltre, verso gli asteroidi e su Marte. La missione che ci riporterà sulla Luna si chiama Artemis: “È un nome molto evocativo”, ha spiegato Didier Radiola, program manager dell’Agenzia spaziale europea. “Nella mitologia classica, Artemide è la gemella di Apollo – che è il anche nome delle prime missioni che portarono gli esseri umani sulla Luna. Quindi il significato è duplice: da una parte, il rimando al fatto che vogliamo tornare sulla Luna, dall’altra quello al fatto che stavolta il piede che si poserà sul nostro satellite sarà quello di una donna”.
In seno alla missione Artemis, l’Esa si è impegnata a fornire alla Nasa i moduli di servizio della navicella, una componente cruciale del programma: sono infatti delle vere e proprie “power houses” per gli astronauti, in quanto forniscono loro aria, elettricità e propulsione. Come già accennato, il primo modulo, Esm-1, è stato già trasferito ai quartier generali della Nasa, dove è ai preparativi finali per il lancio su Artemis I, la prima missione lunare senza equipaggio a utilizzare Orion a fine 2021. La seconda missione Artemis, con Esm-2, porterà fino a quattro astronauti in un volo ravvicinato intorno alla Luna, mentre Esm-3 porterà i primi umani sulla Luna dopo l’ultimo allunaggio del dicembre 1972. La previsione per il lancio di Artemis III è per il 2025 o il 2026. I moduli aggiuntivi, invece, quelli per cui è stato firmato ieri il nuovo contratto, saranno utilizzati per le missioni Artemis IV e VI, che dovrebbero avere come destinazione il Gateway lunare internazionale, una stazione spaziale modulare che orbiterà attorno al nostro satellite, e sarà il primo avamposto umano oltre l’orbita terrestre.
Ancora qualche dettaglio: i moduli di servizio europei sono cilindri di quattro metri per diametro e altezza. Hanno quattro pannelli solari che raggiungono i 19 metri in larghezza quando dispiegati, i quali generano sufficiente energia per alimentare due resistenze domestiche. Le 8,6 tonnellate di carburante del modulo di servizio possono alimentare un motore principale e 32 propulsori più piccoli; il modulo fornisce inoltre all’equipaggio gli elementi centrali di supporto vitale, come acqua e ossigeno, e regola il controllo termico quando è agganciato al modulo dell’equipaggio. “L’Europa”, ha spiegato Andreas Hammer, capo dell’esplorazione spaziale di Airbus, “è entrata in una nuova decade di esplorazione. Costruire sei moduli di servizio europei per Orion è un’impresa come nessun’altra. Questo nuovo accordo faciliterà molte delle future missioni lunari attraverso collaborazioni internazionali. L’Europa è un partner valido e affidabile nelle missioni Artemis della Nasa e il modulo di servizio europeo Orion ne rappresenta un contributo fondamentale”.