Sono dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze le vincitrici della prima edizione dei Pediatric Simulation Games, le olimpiadi italiane di Pediatria d’urgenza, organizzate dalla Simeup (Società italiana di Medicina di emergenza ed urgenza pediatrica). Una squadra tutta al femminile, quella composta da Sabrina Becciani, Laura Capirchio, Martina Giacalone, Simona Montano, Alessia Nucci e Serena Salvadei, le specializzande della Scuola di Pediatria dell’Università di Firenze, diretta da Maurizio de Martino che ha vinto la competizione.
Davanti a una giuria di tre esperti internazionali, le specializzande del Meyer hanno sfidato in sala operatoria 33 squadre di colleghi provenienti dagli ospedali tutta Italia (in tutto 250 partecipanti) nella soluzione di casi clinici d’urgenza, utilizzando manichini ad alta fedeltà capaci di simulare pazienti reali. E così le dottoresse, una sfida dopo l’altra, hanno affrontato e risolto un caso di asma grave fino all’arresto respiratorio, una polmonite ab-ingestis, un’asistolia, una tachicardia ventricolare senza polso da defibrillare e un Pea (attività elettrica senza polso).
La gara, che ha avuto lo scopo di simulare situazioni ad altissima criticità per testare la capacità di lavorare efficacemente in team in condizioni d’emergenza, si è svolta presso la Sapienza Università di Roma. “L’importanza dei giochi – ha detto Riccardo Lubrano, Presidente del Simeup – è data soprattutto dal fatto di aver fornito ai ragazzi un nuovo strumento di apprendimento attraverso il gioco, nonché un confronto diretto con gli specializzandi di tutte le scuole italiane, riuniti per la prima volta in un unico ‘convegno’ sotto l’egida di tutte le Società scientifiche di pediatria italiane. Queste olimpiadi – prosegue – mettono i ragazzi nella condizione di confrontarsi sulle buone pratiche attraverso l’applicazione delle più moderne linee guida di diagnosi e terapia, e non in un clima di autoreferenzialità, in quanto verranno valutati da tre fra i maggiori esperti internazionali nel campo dell’urgenza pediatrica. Un percorso di formazione prezioso e fondamentale, oggi più che mai, soprattutto alla luce dei più recenti casi di cronaca che hanno coinvolto la salute dei bambini, dai vaccini alle cure omeopatiche”.
“Nella nostra attività di specializzande – racconta Simona Montano, una delle vincitrici, a Unifimagazine – raramente ci troviamo a confrontarci direttamente con situazioni di questo genere sia, fortunatamente, per la rarità di questi eventi in età pediatrica, sia perché situazioni di estrema criticità come queste vengono gestite da un personale medico più esperto”. Come sottolinea Montano, la simulazione è una materia relativamente giovane e, quindi, non ancora inserita nel percorso formativo dello specializzando, sebbene in alcuni ospedali all’avanguardia siano presenti centri di simulazione. “La formazione dei medici, sia specializzandi che non, sulla gestione di tali situazioni – spiega Montano – viene prevalentemente eseguita con il metodo della simulazione, che permette di creare situazioni di estremo realismo con cui confrontarsi per consolidare le proprie conoscenze e imparare a lavorare in un team medico-infermieristico necessario per la gestione del codice rosso”.
“A partecipare – conclude Montano – ci ha spinto la curiosità verso un evento innovativo come questo e, soprattutto, la voglia di imparare e di migliorarsi perché la simulazione non è solo mettere in pratica ma anche studio e aggiornamento continuo. È stato molto interessante, inoltre, confrontarsi con i colleghi da tutta Italia, con realtà formative diverse, e poter condividere con loro entusiasmo misto a una sana e stimolante competizione”.
Articolo prodotto in collaborazione con il Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara