Le specie invasive sono specie che originano in un ambiente diverso da quello nel quale vengono introdotte (spesso casualmente) e che si adattano in maniera eccellente al nuovo habitat, causando danni all’ecosistema e talvolta mettendo a rischio anche la salute delle popolazioni umane. La lotta agli “alieni” in Europa ha un impatto socio-economico elevatissimo e l’Italia, per conformazione geomorfologica e clima, è uno dei paesi maggiormente a rischio. Conoscere quali sono queste specie e dove si trovano è fondamentale nello sviluppo di strategie per affrontare il problema.
In questa direzione va il lavoro di un team di ricercatori internazionali, che è riuscito a mettere insieme i dati provenienti da circa 200 Paesi ed a catalogarli in un database, il Global Register of Introduced and Invasive Species, GRIIS. Si tratta di una piattaforma totalmente open access e basata su informazioni validate. Il progetto è stato implementato in collaborazione con IUCN (International Union for Conservation of Nature), GBIF (Global Biodiversity Information Facility) e il Segretariato della Convenzione per la Diversità Biologica (CBD). La costruzione del GRIIS è stata a cura degli autori Piero Genovesi, Lucilla Carnevali e Shyama Pagad, che hanno messo insieme pubblicazioni, banche dati e registri nazionali.
“L’obiettivo del GRIIS è di mettere a disposizione degli utenti pochi dati, omogenei e validati per ogni specie aliena o aliena nativa, suddivisi per nazione; è un database dinamico, che dovrà essere aggiornato via via con nuove informazioni” ha spiegato Lucia Carnevali dell’Ispra a Galileo: “Inoltre è necessario prioritizzare le specie, cioè segnalare quelle che hanno un impatto significativo sull’ambiente. Si può così dare la priorità a quelle sulle quali le autorità devono intervenire, ad esempio attraverso la regolamentazione del commercio, vietandone gli arrivi, aumentando i controlli anche sulle introduzioni involontarie”.
Lo studio in cui i ricercatori presentano il proprio lavoro, pubblicato su Scientific Data, ha riguardato l’analisi di circa 20 liste di altrettanti Paesi, in rappresentanza degli oltre 200 Stati (o zone geografiche) presenti nel GRIIS e degne di interesse ambientale. Le specie considerate in queste liste sono più di 6000 ed oltre 11000 i record esaminati, rendendo possibile un esame dettagliato delle tipologie e percentuali di specie presenti nei Paesi e nei vari habitat e se hanno o meno impatto sull’ecosistema.
Anche se numerosi stati già disponevano di proprie liste per verificare e gestire l’ingresso di nuove specie, soprattutto se invasive, un registro completo su scala internazionale non era stato ancora realizzato. “Uno degli obiettivi chiave del progetto è di permettere una visione globale del monitoraggio delle specie e della loro diffusione, rendendo disponibili le liste di controllo a supporto delle politiche nazionali e locali dei vari Paesi. Ciò dovrebbe facilitare la realizzazione degli obiettivi previsti dalla CBD nel Target Aichi n. 9” aggiunge Carnevali. Il Target 9 prevede che entro il 2020 le specie aliene invasive e i loro percorsi di inserimento dovranno essere individuati, controllati e le più infestanti eradicate dall’ambiente, mentre misure di prevenzione dovranno essere allestite per evitarne lo sviluppo e l’insediamento radicale in un territorio o ecosistema.
Alcune specie aliene vengono inserite in nuovi habitat volontariamente, altre giungono attraverso gli scambi commerciali o le rotte turistiche. Le specie aliene o alloctone non sempre sono dannose per quelle autoctone, ma divengono invasive quando entrano in competizione con le prime, che spesso soccombono. Da ciò deriva una minaccia biologica che è una delle cause principali della perdita di biodiversità. Un tipico esempio è quello degli scoiattoli grigi, che da anni si sono diffusi nelle zone boschive a discapito dei più piccoli scoiattoli comuni e oggi attraversano le strade delle nostre città del nord Italia.
L’ISPRA è inoltre promotore insieme a Legambiente di Life ASAP (Alien Species Awareness Program) progetto di formazione e comunicazione, coordinato da Piero Genovesi e cofinanziato dalla Commissione Europea, volto a ridurre il tasso di introduzione di specie aliene invasive e mitigare i loro impatti, aumentando la consapevolezza degli operatori e della cittadinanza italiana.
È di pochi giorni fa (30 gennaio) la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 230/2017, che adegua la normativa italiana al Regolamento UE 1143/2014 sull’introduzione e la diffusione di specie esotiche invasive. “Il GRIIS farà da supporto all’applicazione del Decreto legislativo e del Regolamento UE, in particolare a breve verranno rese disponibili sul database anche le checklist dell’Italia, che al momento necessitano ancora di alcune validazioni” ha concluso Carnevali.
Riferimenti: Scientific Data