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Storia del mondo in sei bicchieri

di
Daniela Cipolloni

Tom Standage
Una storia del mondo in sei bicchieri
Codice Edizioni, 2005
pp. 225, euro 22,00

L’idea di questo libro è quantomeno originale: ripartire il passato dell’umanità in sei bevande che sono, in ordine cronologico, la birra, il vino, i liquori, il caffè, il tè e la Coca Cola. Tre di esse contengono alcol, tre caffeina. In comune hanno una caratteristica: ognuna incarna l’essenza di un preciso e nodale periodo storico, dall’antichità ai nostri giorni. Nel testo di Tom Standage, giornalista londinese, specializzato in questioni storico-scientifiche, queste bevnade diventano simboli, lenti attraverso cui leggere le alterne vicende degli esseri umani. Come afferma l’autore, “le sei bevande illustrate dimostrano la complessa interazione delle diverse civiltà e l’interconnessione delle culture mondiali. Esse sopravvivono nelle nostre case, oggi, come ricordi pulsanti di epoche passare, testamenti liquidi delle forze che hanno forgiato il mondo”. Dopo tutto, non è così stravagante pensare di raccontare la storia degli esseri umani usando come espedienti sostanze liquide. L’acqua, per esempio, da sempre ha guidato lo sviluppo della civiltà, a partire dai primi insediamenti umani. Ma non è l’unica bevanda che ha condizionato la storia. Con l’avvento dell’agricoltura e la coltivazione dei cereali la birra diventò la bevanda principale delle antiche civiltà dell’Egitto e della Mesopotamia. Nell’antica Grecia, e successivamente, nell’antica Roma, la birra è spodestata dal vino, elemento irrinunciabile dei simposi per filosofi e intellettuali. Nel passaggio cruciale, tra la caduta dell’impero romano e la crescente supremazia del mondo arabo, fanno la loro comparsa diverse bevande, prodotte grazie a un processo alchemico, la distillazione: arrivano i primi liquori, alcol in forma concentrata e durevole, che si diffondono ovunque con la scoperta del Nuovo Mondo. Nell’età della Ragione la regina delle bevande non poteva che essere il caffè, stimolante quanto basta per dare lucidità di pensiero e attenzione. Si impone come alternativa all’alcol, conquistando scienziati e intellettuali illuministi. Nascono così i caffè scientifici e letterari. Il tè, da sempre coltivato nel continente asiatico, spopola nella Gran Bretagna colonialista, diventa il simbolo nazionale della prima superpotenza del mondo. Infine, nessun’altra bevanda, più della Coca Cola potrebbe raccontare il XX secolo. È l’icona della globalizzazione, il marchio che in ogni angolo del globo rappresenta gli Stati Uniti, l’emblema del capitalismo e dei valori americani.Con un sapiente uso di aneddoti e leggende e una equilibrata dovizia di documenti storici, Standage fotografa così cinquemila anni di eventi, offrendo una visione “alternativa” della storia che alle rivelazioni epocali preferisce i piccoli segreti nascosti in un bicchiere. Il risultato, giovando di una scrittura piacevole e fluida come le bevande che si intrecciano alle sorti del mondo, è un libro divertente e illuminante. Dopo averlo letto sarà difficile portarsi alle labbra una birra, del vino, un caffè, un tè o una Coca-cola senza fare almeno un pensiero su come sono giunte fino a noi, attraversando lo spazio e il tempo. “La prossima volta”, suggerisce Standage, “ricordate che contengono molto più di semplice alcol o caffeina. C’è anche la storia, nel turbine delle loro profondità”.

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