Siamo abituati a pensare agli osservatori astronomici come cacciatori di grandi oggetti dispersi nello Spazio: galassie, nebulose, pianeti, stelle. A volte però quello che rimandano sulla Terra è anche qualcosa di infinitamente piccolo, come l’immaginedi una molecola. In questo caso: una molecola organica ramificata. Un composto insomma complesso, tra i più grandi mai avvistati nel mezzo interstellare e che farebbe ben sperare circa l’esistenza anche di amminoacidici (i mattoni delle proteine, molecole con catene ramificate) nelle regioni di formazione stellare. Una buona notizia, se vogliamo, dal momento che, spiegano gli esperti, comprendere l’evoluzione delle molecole organiche è fondamentale per capire come si passa da composti semplici a quelli alla base della vita (proprio gli amminoacidi, per esempio).
Quella identificata nel mezzo interstellare al team dei ricercatori del Max Planck Institute for Radio Astronomy, della Cornell University e della University of Cologne, è la molecola dell‘isopropil cianuro (i-C3H7CN), vista nella nube molecolare gigante di Sagittarius B2, una regione interessata da fenomeni di formazione stellare. In realtà quella che i ricercatori presentano su Science non è proprio un’immagine della molecola, quanto piuttosto il frutto delle indagini spettrali effettuate grazie all’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma), in Cile, che ha permesso di testimoniarne la presenza nella regione. Infatti ogni molecola emette luce a particolari lunghezze d’onda, in quello che viene chiamato spettro, una firma identificativa del composto stesso.
A rendere interessante la scoperta non è la natura organica della molecola quanto piuttosto la sua struttura. Finora infatti i composti identificati nelle regioni di formazioni stellare erano tutti lineari, mentre l’isopropil cianuro non lo è, ma presenta una struttura ramificata. È la prima volta che gli scienziati scoprono qualcosa del genere nel mezzo interstellare. A stupire gli scienziati è stata inoltre l’abbondanza relativa del composto: circa la metà del suo isomero non ramificato (il propil cianuro, n-C3H7CN), il che suggerirebbe come la presenza di composti ramificati non vada giudicata eccezionale ma piuttosto comune nel mezzo interstellare.
E allora, cosa significa tutto ciò? “L’identificazione di isopropil cianuro ci dice che gli amminoacidi potrebbero essere presenti nel mezzo interstellare, perché la struttura della catena laterale è una caratteristica fondamentale di queste molecole”, ribadisceKarl Menten del Max Planck Institute for Radio Astronomy, tra gli autori del paper: “Gli aminoacidi sono stati già identificati nei meteoriti e speriamo di individuarli nel mezzo interstellare in futuro”. Permettendo così di scoprire qualcosa di più sull’evoluzione delle molecole legate alla vita.
Via: Wired.it
Credits immagine: MPIfR/A. Weiss (background image), University of Cologne/M. Koerber (molecular models), MPIfR/A. Belloche (montage)