I coccodrilli sono gli unici vertebrati a possedere nella pelle degli organi multi-sensoriali, che li rendono sensibili al tatto, alla sensazione del caldo e del freddo, e che permettono loro di percepire le sostanze chimiche presenti nell’ambiente. Oggi, una ricerca pubblicata sulla rivista EvoDevo svela qualcosa di più sui supersensi dei coccodrilli, confrontando gli organi di due specie di Crocodylia.
Gli esemplari dell’ordine Crocodilia (Crocodylia) – coccodrilli, alligatori e caimani – hanno squame epidermiche particolarmente dure, costituite da cheratina e placche ossee per un’ulteriore protezione. Nelle squame si trovano particolari recettori sensoriali, delle microstrutture note come gli organi sensoriali del tegumento.
Per capire come si evolvono questi organi speciali e chiarirne le caratteristiche strutturali, i ricercatori dell’Università di Ginevra hanno esaminato quelli presenti nei coccodrilli del Nilo (Crocodylus Niloticus) e nei caimani (Caiman crocodilus). Attraverso delle analisi molecolari, gli scienziati hanno così scoperto che sia negli organi dei coccodrilli sia in quelli dei caimani esistono dei canali con funzione sensoriali meccaniche, termiche e chimiche, che conferiscono agli animali la capacità combinata di rilevare il contatto, la sensazione di caldo/freddo e gli stimoli chimici, ma non la salinità. Per questo infatti i coccodrilli del Nilo hanno nelle loro lingue le ghiandole del sale, le quali li aiutano a regolare l’osmolarità negli ambienti ipersalini.
Per quel che riguarda i meccanismi di formazione, i ricercatori hanno invece scoperto come gli organi sensoriali del tegumento compaiono sulla testa del caimano in via di sviluppo e sugli embrioni del coccodrillo prima che la pelle cominci a rompersi e a formare le squame, e successivamente in quest’ultimi si sviluppano in tutto il corpo.
La loro localizzazione, abbinanta alle caratteristiche funzionali, permette a questi animali di rilevare facilmente cambi di pressione determinati da onde anche piccole, così che essi riescono a trovare rapidamente le loro prede anche al buio, mentre i sensori chimici costituiscono un valido aiuto nel trovare gli habitat più idonei. La sensibilità termica invece, spiegano i ricercatori, aiuta gli animali mantenere la temperatura corporea quando passano dal crogiolarsi al sole al raffreddarsi in acqua.
“Questi organi sensoriali” spiega Michel Milincovitch, il ricercatore a capo dello studio “non sono notevoli perché permettono di percepire molti e differenti stimoli fisici e chimici, bensì perché non se ne trovano di equivalenti in tutti gli altri vertebrati. E’ questa stessa trasformazione del sistema sensoriale diffuso negli organi sensoriali tegumentari, come noi lo abbiamo nella nostra stessa pelle, che ha permesso ai crocodiliani di sviluppare una pelle molto corazzata e tuttavia altamente sensibile”.
Riferimenti: EvoDevo Doi: 10.1186/2041-9139-4-19
Credits immagine: Michel C Milinkovitch