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Alla scoperta dei Piceni

C’è un popolo che da tremila anni è avvolto dal mistero. Ci sono voluti un secolo e mezzo di scavi archeologici, dieci anni di progettazione e due di realizzazione per allestire la prima mostra itinerante dedicata ai “Piceni. Popolo d’Europa”. Inaugurata a Francoforte, in Germania, il 12 dicembre del 1999, l’esposizione è finalmente arrivata in terra natia, ad Ascoli Piceno e a Teramo, dove resterà fino all’autunno del 2000, prima di approdare a Roma. Un percorso interattivo che vanta più di seicento reperti e che ricostruisce un importante tassello mancante della storia italica

Scoperti i primi utensili asiatici

Strumenti di pietra vecchi 800 mila anni sono stati rinvenuti nella Cina del Sud, vicino al confine con il Vietnam. Questa scoperta confuta un’antica...

Una vela italiana nel Sahara

E’ tutta italiana la prima avventura no-limits del duemila. Si chiamerà “Fly Shuttle 2000 : missione Università della sabbia” e partirà da Milano il...

Uccisi da una nube bollente

Nuove ipotesi sulla famosa eruzione del Vesuvio, che nel 79 avanti Cristo ricoprì Pompei e le vicine città di Ercolano e Stabbia. Le 300...

Al banchetto di re Mida

I sudditi di re Mida, il famoso sovrano dei Frigi, celebrarono la sua morte, avvenuta nel 700 a.C. con un fastoso banchetto. Nella sua...

Un tempio greco in Tadzikistan

Una strada pavimentata in pietra e alabastro e le rovine di un tempio del IV secolo a.C. sono stati scoperti in Tadzikistan nei pressi...

Preistoria della musica: ecco i flauti del Neolitico

Sono i più antichi strumenti musicali della storia dell’umanità: sei flauti di tipo verticale risalenti all’VIII millennio avanti Cristo, dal sito archeologico di Jhiau, un insediamento neolitico nella valle del fiume giallo, nel cuore della provincia cinese di Henan.E suonano ancora, dopo novemila anni di silenzio

L’antica officina di Gerusalemme

Un bulldozer sprofonda in una buca durante alcuni lavori stradali a Gerusalemme e riporta alla luce l’ingresso della più vasta fabbrica antica di vasellame mai scoperta in Israele. Mezzo ettaro di caverne e sale sotterranee, dove duemila anni fa sapienti artigiani scavavano nella roccia le tazze e i vasi usati dai sacerdoti nei riti sacri del Tempio. Un’officina ancora piena dei resti di piatti e ciotole frantumati e dai resti grezzi delle lavorazioni. E forse abbandonata in fretta e furia all’arrivo degli invasori Romani

Metalli d’altri tempi

C’è proprio tutto: dai martelli per l’estrazione del minerale alle macine e pestelli per la sua frantumazione, dalle canalette d’acqua alle fornaci per la fusione, ai crogioli, i levigatoi in pietra per la pulitura e la finitura degli oggetti. E tutto risale a cinquemila anni fa. Si tratta della più antica fonderia del rame rinvenuta sull’isola di Cipro dagli archeologi del Cnr, che l’hanno presentata ufficialmente a Roma il 28 aprile scorso. Una scoperta eccezionale, destinata a gettare nuova luce sulle tecnologie preistoriche

Torna a splendere il “porto di Roma”

Ancora qualche mese e sarà possibile visitare l’area del porto di Traiano, il grande porto della Roma imperiale. Grazie al ministero dei Beni culturali, questa zona di eccezionale interesse archeologico a circa tre chilometri a nord della foce del Tevere, si trasformerà in un Parco archeologico naturalistico. Galileo ha chiesto ad Anna Gallina Zevi, della soprintendenza archeologica di Ostia, di raccontare la storia di questo millenario monumento

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