Tag: astrofisica
Estinti da un raggio cosmico
Cinque estinzioni di massa hanno segnato la storia del nostro pianeta. Eventi che hanno spazzato via la maggior parte della vita marina e terrestre. Da sempre le cause di questi avvenimenti sono avvolte nel mistero. Ora due astrofisici, Arnon Dar e Alvaro DeRujula, sembrano aver trovato degli indizi. Che riconducono ai Gamma Ray Burst, ovvero esplosioni di raggi gamma che con una frequenza di 80-100 milioni di anni hanno in passato invaso la nostra galassia
La nascita virtuale della prima stella
Quanto brilla quel buco nero
Un buco nero small-size
Con Map tra i segreti dell’Universo
Il tempestoso Universo di Boomerang
Un mare in tempesta, pieno di onde di lunghezza diversa. Dal quale però si distinguono immani onde di tipo acustico che comprimono e rarefanno i gas intergalattici. E’ questa l’ultima immagine dell’Universo ottenuta dai dati di Boomerang, la sonda inviata a fotografare “l’eco” del Big Bang per aiutare i ricercatori a svelare il mistero dell’origine del cosmo. A un anno dalla pubblicazione dei primi risultati, ora arrivano nuove e sorprendenti analisi. Galileo ne ha parlato con Paolo de Bernardis, responsabile italiano dell’esperimento
Hanno trovato la materia oscura
Per 70 anni fisici e astronomi l’hanno cercata scrutando ogni angolo del cielo. Ora Ben Oppenheimer dell’Università della California e il suo team forse l’hanno trovata: fino a un terzo della materia oscura dell’universo, prevista dalle teorie, ma mai osservata direttamente, potrebbe essere costituita da antichissime stelle nane bianche che giacciono nel cosiddetto alone galattico, a circa 450 anni luce da noi. Se confermata la scoperta svelerebbe almeno un pezzo di uno dei misteri più affascinanti dell’astrofisica moderna
Inarrestabili neutrini
Dopo la supernova arriva il gamma burst
Un team di ricercatori italiani e olandesi potrebbe aver finalmente svelato un pezzo del mistero che avvolge l’origine dei gamma ray burst. I violentissimi lampi sarebbero prodotti dal collasso dei densissimi residui lasciati dalle esplosioni delle supernovae. L’atteso risultato, pubblicato su Science, è arrivato grazie alle osservazioni del satellite italiano BeppoSax. Potrebbe essere il primo passo per dirimere una questione su cui gli studiosi si accapigliano fin dall’osservazione del primo burst, nell’ormai lontano 1967
Uno sguardo Agile sull’Universo
Pesa appena 60 chili e verrà inviato in orbita all’inizio del 2002. Compito: studiare le misteriose emissioni di raggi gamma nello spazio. Nome: Agile. Il satellite tutto italiano che sta venendo alla luce nei laboratori del Cnr e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare inaugurerà il programma “Piccole missioni scientifiche” dell’Agenzia spaziale italiana. E sostituirà l’americano Egret, che uscirà dalla sua orbita il 3 giugno prossimo. Fino al 2005-2006 Agile sarà l’unico “occhio” sensibile ai raggi gamma a disposizione della comunità scientifica internazionale