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Xenotrapianti, dubbi made in Usa
Malati in attesa di un organo che potrebbe salvargli la vita. Che però non trovano donatori, a meno di non guardare ai mammiferi più simili a noi. Per esempio ai maiali. Ma gli xenotrapianti – questo il nome degli interventi del futuro – incontrano ancora molte resistenze tra gli scienziati e nella popolazione. Se in Europa da tempo i testi clinici sono sospesi, in Usa solo adesso è stato istituito un comitato di controllo. Promotore è Fritz Bach, immunobiologo della Harvard Medical School. Galileo lo ha intervistato
Cervello di maiale contro il Parkinson
Trapiantando nel cervello umano cellule di suino si potrebbero migliorare notevolmente le condizioni dei malati di Parkinson, la cui mobilità è pregiudicata da una...
Carenza di organi: un maiale ci salverà?
Entro la fine dell’anno saranno effettuati nel Regno Unito i primi xenotrapianti sull’uomo. Ad annunciarlo è stata la Imutran, un’azienda farmaceutica inglese che ha...
Xenotrapianti, un sì alla moratoria
No ai trapianti di organi animali nell’uomo, per il momento. Ma via libera alla ricerca e alla sperimentazione. La posizione del, Comitato Nazionale per la Bioetica
Un vaccino anti-rigetto
I nuovi farmaci e la terapia genica sono l’ultima frontiera per risolvere il problema del rigetto nei trapianti d’organo. Grazie alla loro introduzione la chirurgia ha compiuto negli ultimi anni passi da gigante, in attesa di superare gli ostacoli che ancora ci separano dagli xenotrapianti e dall’uso degli organi artificiali. Di questo e d’altro si è parlato a Montreal, in Canada, in occasione dell’ultimo congresso mondiale della Società dei trapianti
Cuore di maiale ogm, le promesse degli xenotrapianti
Inserendo nel Dna dei maiali i geni umani che impediscono le crisi di rigetto, è stato possibile trapiantare organi di suino su babbuini e macachi. Ed entro i primi mesi del prossimo anno, sarà possibile tentare – promettono gli esperti – uno xenotrapianto sulla specie umana