Un ateneo all’avanguardia, quello di Trieste, in tema di parità di genere. Non tanto per il numero di ricercatrici che riescono a fare carriera o a occupare posizioni apicali, ma per la volontà di sradicare la discriminazione che di fatto impedisce alle donne di avere un percorso accademico alla pari con i loro colleghi maschi. L’ultimo degli strumenti messi a punto dall’ateneo triestino è il programma Talenta, un corso rivolto alle donne docenti, ricercatrici e assegniste di ricerca dell’Università che si articola in tre fasi: un training sulla comunicazione assertiva e l’autostima, una serie di laboratori per imparare le tecniche di comunicazione e divulgazione, e un affiancamento di tipo giornalistico per la valorizzazione delle storie e dei risultati scientifici delle partecipanti. Il corso ha il patrocinio dell’Associazione Donne e Scienza.
“La nostra università è orgogliosa di poter presentare un programma come Talenta, che va nella direzione già intrapresa di valorizzare il contributo delle donne al lavoro di ricerca”, ha dichiarato Maurizio Fermeglia, Magnifico Rettore dell’ateneo triestino. “La situazione della nostra università è simile a quella che troviamo in altri atenei italiani, le donne sono la maggior parte del corpo studentesco, hanno migliori risultati, ma poi il loro numero va diminuendo mano a mano che si sale, per arrivare a pesare solo per il 20% nel gruppo dei professori associati”, ha sottolineato Patrizia Romito, delegata al Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità. “La discriminazione si nutre di stereotipi e il progetto Talenta vuole proprio agire su quelli che abitano le stesse donne, spesso meno propense a esporsi o pretendere il giusto riconoscimento per il loro merito”.
Il focus del progetto è la comunicazione intesa come strumento per l’affermazione della propria leadership e la divulgazione dei risultati della propria ricerca. Il training sull’assertività prevede 4 incontri a cui seguirà un incontro sull’autostima; i workshop sulla comunicazione saranno invece 3 e si concentreranno sulle capacità per affrontare un’intervista, per dialogare con i solcial network e per partecipare a incontri di divulgazione con il pubblico. Le partecipanti verranno seguite lungo tutto il percorso da giornalisti di Galileo. “Con questa iniziativa ci auguriamo di spostare l’asticella dell’accettabilità della rappresentanza femminile in tutti i consessi. L’Università rappresenta l’avanguardia della società e a partire dai consessi universitari, quindi, non deve essere più accettabile vedersi rappresentati da soli uomini”, ha concluso Enrico Tongiorgi, delegato dell’ateneo alla Divulgazione scientifica e ideatore del progetto. Per iscriversi c’è tempo fino al 29 luglio.