Tara è pronta a salpare per una nuova avventura. La goletta oceanografica partirà il prossimo 28 maggio dal porto di Lorient (Francia) e navigherà, nell’arco di due anni, per circa 100.000 km nell‘Oceano Pacifico. A bordo un team interdisciplinare di scienziati, coordinato dal Cnrs e il Centro Scientifico di Monaco (Csm), sarà pronto a esaminare la biodiversità delle barriere coralline e la loro evoluzione in risposta ai cambiamenti climatici e alle attività umane. Così, dal canale di Panama all’arcipelago del Giappone (2016-2017), dalla Nuova Zelanda verso la Cina (2017-2018), la goletta attraverserà 11 fusi orari del più grande oceano del mondo, con lo scopo di esplorare la diversità nascosta delle barriere coralline e ottenere una migliore comprensione della loro capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici.
Una spedizione mai compiuta finora, in quanto coprirà una vasta area dell’Oceano Pacifico, dove si concentra oltre il 40% delle barriere coralline del mondo. “Tara esplorerà la biodiversità di ogni barriera, al fine di confrontarlo con quella del corpo circostante di acqua”, spiega Serge Planes, ricercatore del Cnrs. “Il nostro obiettivo è quello di ottenere una vera e propria idea della diversità generale di una colonia di coralli”.
Il team analizzerà 40 differenti arcipelaghi, ciascuno esattamente nello stesso modo, in modo da rilevare le variazioni di 3 specie: due coralli e un piccolo invertebrato della famiglia idroidi. Con la scelta di un approccio comparativo e interdisciplinare, gli scienziati esamineranno il passato delle colonie di coralli per osservare l’evoluzione contemporanea delle barriere coralline, e prevederne il futuro, attraverso simulazioni al computer. Oltre lo stato di salute di ogni barriera e la sua biodiversità, il team scientifico si concentrerà anche sulle capacità di resistenza, di adattamento e di resilienza degli ecosistemi della barriera corallina.
“La comunità scientifica ha bisogno di nuovi dati, ma anche i gruppi locali e internazionali hanno bisogno di queste informazioni”, spiega Etienne Bourgois, Presidente della Tara Expeditions Foundation. Lo scopo è quindi anche quello di informare i mondi politici ed economici e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide ambientali più urgenti. “Tara contribuirà a una migliore comprensione delle questioni che interessano le barriere, queste culle della biodiversità così importanti per il futuro di alcune popolazioni, in particolare sulle piccole isole”.
Riferimenti: Cnrs