Da problema a inatteso rimedio. I videogiochi, per i più giovani spesso fonte di ozio e distrazione, si stanno rapidamente evolvendo a veri e propri strumenti terapeutici. E, ironia della sorte, nuove prove del loro potenziale clinico riguardano proprio l’Adhd, il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività: Akili Interactive, azienda statunitense specializzata nello sviluppo di trattamenti digitali innovativi, ha da poco annunciato i primi successi del suo videogioco terapeutico, AKL-T01, destinato, appunto, ai bambini con Adhd. Lo strumento sembra riuscire a coinvolgere i giovani pazienti in un’esperienza immersiva e personalizzata, dando esiti clinici fino ad oggi insperati. I risultati anticipati da Akili, che prima di trovare spazio sulle riviste del settore dovranno comunque essere discussi e approfonditi, potrebbero segnare un passo decisivo nella storia della medicina digitale.