La terra nel Centro Italia continua a tremare. Ed è ancora presto per rilassarsi. Sono ormai oltre 48mila le scosse registrate dal 24 agosto 2016 (600 dal 18 gennaio), di magnitudo uguale o superiore a 2.
Nella zona colpita il 18 gennaio scorso dai quattro terremoti di magnitudo superiore a 5 “si è riscontrata delle sismicità alla fine del 2009 e poi una sorta di lacuna tra questa zona e la parte più meridionale”, continua Doglioni.
“In questa zona di silenzio sismico era da attendersi che quel volume si sarebbe attivato, con quei 4 eventi. Ora non sappiamo quanta energia resti da liberare”.
Sempre dal 18 gennaio, invece, sono stati registrati circa 70 terremoti di magnitudo compresa fra 3 e 4, mentre resta a 7 il bilancio dei sismi di magnitudo compresa tra 4 e 5 e a 4 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5. La zona colpita, ha detto ancora il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, “è potenzialmente instabile perché gli elementi adiacenti si sono mossi di recente”, (ossia nel 2009), “sulla scala dei tempi geologica, sette anni sono un istante”. E anche per Alessandro Amato, sismologo dell’Ingv, “non sorprenderebbe se si verificasse una scossa di intensità pari o superiore a quelle avvenute”.
Via: Wired.it