Titano rivisitato

Le analisi dei dati raccolti su Titano dalla sonda Huygens dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), sbarcata nel 2005 sulla più grande luna di Saturno, sono state pubblicate in un’edizione speciale del Planetary and Space Science Journal. Dopo un viaggio durato sette anni a bordo del veicolo spaziale Cassini, lanciato da Nasa, Esa e Asi, la sonda raggiunse Titano il 14 gennaio del 2005. A un anno dalla pubblicazione su Nature dei primi risultati della storica missione, i planetologi presentano l’elaborazione con modelli computerizzati dei dati dati raccolti e inviati alla Cassini per circa quattro ore durante la discesa e la permanenza sul satellite. Grazie ad essi, Titano ci appare come un mondo in continua evoluzione e per molti aspetti assai simile alla Terra. Le riprese della discesa, per esempio, rivelano un panorama straordinario, con la superficie segnata dall’erosione da parte di un liquido, molto probabilmente metano, secondo i ricercatori.

Stupefacenti anche le scoperte riguardanti l’atmosfera. Secondo Ralph Lorenz, ricercatore presso il Laboratorio di fisica applicata della John Hopkins University, i dati raccolti da Huygens indicherebbero  uno strato di turbolenza tra i 20 e i 30 km dalla superficie. Dal confronto con l’atmosfera terrestre Lorenz e i suoi colleghi suggeriscono che questa possa essere associata alla presenza di nubi.

L’atmosfera, inoltre, risulta essere molto più nebbiosa di quanto previsto, a causa della presenza di particelle di polvere in sospensione dette aerosol. Dalle analisi emerge anche che l’atmosfera è ben descritta da un modello che prevede una gigantesca regione convettiva nella quale il gas circola dal polo sud al polo nord per poi tornare indietro.

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