Tosse e raffreddori sono tipici malanni invernali. Sempre più spesso si tende a trattarli con gli antibiotici: quanto è realmente efficace questo tipo di cura? La risposta viene da un nuovo studio europeo, pubblicato su The Lancet. Dove si dimostra come somministrare antibiotici, in particolare l’amoxicillina, a pazienti con tosse e raffreddore non acceleri il processo di guarigione né riduca complicanze come febbre e bronchite. Anzi, il loro uso eccessivo espone inutilmente i pazienti a effetti collaterali come vomito e diarrea, e a lungo andare potrebbe causare resistenza batterica minando l’efficacia di cure future.
Il lavoro, coordinato da Paul Little dell’Università di Southampton in Gran Bretagna, ha coinvolto 2016 pazienti residenti in 12 paesi europei (Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Germania, Svezia, Francia, Italia, Spagna, Polonia, Slovenia e Slovacchia) che accusavano tosse o infezioni del tratto respiratorio inferiore (Lrti). Dopo essere stati visitati, i soggetti sono stati divisi in due gruppi, uno sperimentale cui è stata somministrata tre volte al giorno per sette giorni amoxicillina, e uno di controllo che ha assunto un placebo. I pazienti hanno quindi compilato un diario giornaliero sulla percezione del proprio stato di salute.
Paragonando il placebo con l’amoxicillina, i ricercatori non hanno osservato differenze significative tra i due gruppi, in termini di durata dell’infezione e gravità dei sintomi. L’unico leggero scostamento è stato rilevato nella percentuale di individui che hanno accusato complicazioni: 19,3 per cento nel gruppo di controllo e 15 per cento nel gruppo di pazienti trattati con antibiotico.
“Sebbene sia noto che tosse e raffreddore sono infezioni di tipo virale e non batterico”, spiega Little, “finora non era chiaro se gli antibiotici fossero efficaci per migliorare i sintomi e accelerare il processo di guarigione. I risultati del nostro studio fanno finalmente chiarezza su questo punto e dimostrano che questi farmaci non apportano benefici evidenti”.
Un aspetto preoccupante, secondo l’autore, è che gli antibiotici sembrano fare più male che bene: nel 28,7 per cento dei soggetti trattati con gli antibiotici si sono manifestati effetti collaterali, come diarrea, vomito e prurito, rispetto al 24 per cento del gruppo di controllo. “È molto probabile che la maggior parte dei pazienti affetti da Lrti guarisca da sola senza bisogno di alcun farmaco”, conclude Little. “Tuttavia, poiché ci sono alcuni soggetti a rischio di infezioni batteriche conseguenti a tosse e raffreddore per i quali l’uso degli antibiotici potrebbe apportare benefici, è necessario mettere a punto dei metodi diagnostici che permettano di identificarli”.
Riferimenti: The Lancet doi:10.1016/S1473-3099(12)70300-6
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