Circa cinque mesi di vita in più rispetto alle sole terapie convenzionali. È questo il risultato che i pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule (Nsclc) di tipo non squamoso metastatico, senza alterazioni genomiche Egfr o Alk, possono raggiungere con la nuova terapia combinata composta da atezolizumab, bevacizumab e chemioterapia. Risultati che hanno convinto l’agenzia regolatoria statunitense – Fda – a dare il proprio nullaosta all’approccio anche come trattamento di prima linea.