Gli assistenti di volo viaggiano tanto, dormono poco, a orari che cambiano continuamente e trascorrono buona parte del loro tempo in un ambiente del tutto particolare, esposti a livelli più elevati di radiazione cosmica. Uno stile di vita che oggi i ricercatori guardano con sospetto, perché potrebbe – il condizionale è d’obbligo – avere ripercussioni importanti sulla salute. Uno studio pubblicato su Environmental Health mostra infatti che nel personale di volo i tumori sono più frequenti rispetto alla popolazione generale.
Prima di generare allarmi è bene sottolineare come si tratti di uno studio osservazionale, che non permette di fare conclusioni di tipo causa-effetto e che i dati di cui si parla – le diagnosi di tumore tra il personale di bordo – sono autoriferiti e non basati su registri medici. Ma quanto osservato è comunque degno di nota, come racconta Irina Mordukhovich della Harvard T.H. Chan School of Public Health, Boston, tra gli autori del paper: “Coerentemente con gli studi precedenti, abbiamo osservato una maggiore prevalenza, nel corso della vita, di tumori al seno, melanomi e tumori della pelle non melanomatosi tra il personale di volo rispetto alla popolazione generale. È sorprendente visto anche i bassi livelli di obesità e fumo che si osservano in questa classe lavorativa”.
Quando infatti gli scienziati hanno osservato i dati riferiti da più di 5000 partecipanti dell’Harvard Flight Attendant Health Study (FAHS) con quelli di oltre 2700 persone parte della National Health and Nutrition Examination Survey, e aggiustati per l’età, il personale di volo (statunitense) aveva tassi più elevati per ogni tipo di tumore preso in considerazione. Per esempio le prevalenze rispettive erano di 3.4% e 2.3% per il tumore al seno, 1.0% e 0.70% per quello alla cervice, 0.47% e 0.27% per i tumori gastrointestinali e 2,2% e 0.98% per il melanoma nelle donne (1.2% e 0.69% negli uomini).
I ricercatori hanno anche osservato un’associazione tra durata della carriera lavorativa e un più alto rischio di tumore al seno nelle donne che non avevano avuto figli o che ne avevano avuti tre o più. Se per le nullipare il dato non sorprende, diversamente accade per le mamme con più figli: “Questo potrebbe essere dovuto a una combinazione della distruzione dei ritmi circadiani di diverso tipo – sia a casa che al lavoro – quali deprivazione di sonno e ritmi irregolari”, commenta Mordukhovich. Nelle donne inoltre la carriera lavorativa era associata anche a tumori della pelle non melanomatosi, più incerto lo stesso legame negli uomini per tutti i tumori della pelle, per i quali i ricercatori sottolineano un rischio maggiore nel caso in cui siano stati esposti anche al fumo, prima del bando entrato in vigore nel 1998.
Pur considerando i suddetti limiti, qualcosa i dati osservati nello studio suggeriscono, spiega Mordukhovich: “Il nostro studio mostra quali dovranno essere le future priorità della ricerca sulla salute in questo gruppo di lavoratori, sottoposti a un vasto numero di fattori correlati al lavoro e noti come probabili cancerogeni, quali le radiazioni cosmiche ionizzanti, la distruzione del ritmo circadiano e possibili contaminanti presenti in cabina. Quanto osservato solleva anche la domanda su quello che può essere fatto per minimizzare le esposizioni pericolose e i tumori comuni nel personale di volo”.
Riferimenti: Environmental Health