Oltre 12 milioni di animali sono stati impiegati a fini sperimentali in Europa nel corso del 2005, il 3,2 per cento in più rispetto al 2002. La sola Italia ne ha utilizzati quasi 900mila, posizionandosi al quinto posto della classifica dopo Francia, Regno Unito, Germania e Grecia. Sono i nuovi dati del rapporto sull’uso di animali nella ricerca pubblicato dalla Commissione europea, che per la prima volta fa riferimento ai 25 stati membri di due anni fa.
Nonostante i buoni propositi dell’Unione europea di incentivare il ricorso a metodi alternativi – ricerca su cellule e tessuti coltivati in vitro, studi epidemiologici, modelli matematici- il numero di animali usati nelle sperimentazioni è aumentato, con oltre 339mila esemplari in più (il 3,2 per cento) rispetto a quelli contati nel precedente rapporto del 2002 (incremento riferito ai soli paesi dell'”Europa dei 15″). A preoccupare è soprattutto il fatto che le cavie utilizzate per i test cosmetici è più che raddoppiato (un aumento del 107 per cento), Francia in prima linea con 5.500 esemplari. Un dato allarmante, secondo Roberta Bartocci, tra i responsabili della Lega anti vivisezione (Lav), se si considera il divieto che entrerà in vigore a partire dal 2009 di effettuare test cosmetici su animali per i singoli ingredienti, e il bando totale dell’uso di animali a fini cosmetici al 2013, termine che rischia di essere prorogato.
Tra le varie specie impiegate in tutti gli ambiti della ricerca ci sono più di 24mila cani, oltre 312mila conigli, quasi 650mila uccelli e circa 10.500 primati, il cui numero ha fatto registrare un aumento del 5 per cento (anche se nessuna grande scimmia è stata utilizzata). È cresciuto, dice il rapporto, anche il numero degli altri mammiferi, soprattutto furetti, conigli e topi. Per quanto riguarda gli ambiti, oltre 231mila sono gli animali su cui si eseguono test di tossicità.
È necessaria, sostiene la Lav, la revisione della direttiva 609 del 1986, che regola la sperimentazione animale, in programma nei prossimi mesi. Tra le richieste dell’associazione, un decreto per rendere obbligatorio l’impiego dei metodi alternativi disponibil, il divieto di dissezione animale nelle scuole primarie e secondarie, il finanziamento della legge sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale e per la riconversione dei laboratori che utilizzano animali in laboratori che usano metodi alternativi. Riguardo all’Italia, la Lav chiede al governo di attuare un piano nazionale per l’abolizione dei test su animali e il varo di un Istituto italiano per i metodi alternativi, collegato al Ministero della salute e della ricerca, che stili e aggiorni un registro ufficiale dei metodi sostitutivi utilizzabili a livello nazionale. (r.p.)