HomeVitaUccelli, il sonno fa male al canto

Uccelli, il sonno fa male al canto

Il buongiorno si vede davvero dal mattino? Non per gli uccelli canterini, a quanto risulta da uno studio pubblicato su Nature. Dalla ricerca emerge che per una specie di fringuello, il diamante mandarino, il sonno ha un ruolo fondamentale ma contraddittorio nell’apprendimento del canto; quelli che al risveglio sono più stonati sono destinati a diventare i canterini migliori. I giovani uccelli imparano a cantare imitando il canto degli uccelli adulti, facendo pratica per un periodo di tre mesi dopo lo svezzamento. Due neuroscienziati del City College di New York, Ofer Tchernichovski e Sébastien Derégnaucourt hanno registrato e studiato i vocalizzi del diamante mandarino, ideando degli algoritmi per valutare l’evoluzione del canto dalle performance registrate. Confrontando le melodie prima e dopo il sonno, hanno scoperto che al risveglio i fringuelli mostrano un peggioramento, come se dormire li facesse indietreggiare rispetto a quanto imparato il giorno prima. La cosa più sorprendente è però che gli esemplari che si esibivano peggio degli altri al risveglio miglioravano poi nell’arco della giornata, risultando infine i cantanti migliori. La spiegazione di questo fenomeno non è ancora chiara ma i ricercatori evidenziano come questo risultato spinga ad approfondire l’effetto del sonno nell’apprendimento dei neonati, i quali imparano a parlare seguendo un percorso simile a quello degli uccelli. (m.d.b.)

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