Cosa sta succedendo alle centrali nucleari in Ucraina? Dopo la notizia dell’invasione, da parte di alcune truppe russe, di un’area vicino alla centrale di Chernobyl, il 1° marzo la Russia ha informato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea) che le sue forze militari hanno occupato del territorio intorno alla centrale nucleare di Zaporižžja, nella regione sud-orientale, il più grande impianto non solo in Ucraina, con 6 dei 15 reattori nucleari del paese, ma anche in Europa. Tuttavia, la centrale è rimasta per fortuna sotto il controllo degli operatori nazionali ucraini e secondo quanto riportato alla Iaea dalla missione permanente della Federazione russa i livelli delle radiazioni restano normali.
Conflitto in Ucraina, cosa sta succedendo a Chernobyl
Il 2 marzo il direttore generale della Iaea, Rafael Mariano Grossi, dopo aver rimarcato la necessità di evitare ogni potenziale minaccia e pericolo, ha preparato e diffuso una dichiarazione aperta, rivolta al Consiglio dei governatori, uno dei due organi della Iaea insieme all’Assemblea generale, che prende decisioni. Ecco cosa sta succedendo e cosa propone la Iaea.
Cosa sta succedendo alle centrali nucleari
Già dal 27 febbraio il ministro degli Esteri ucraino ha informato la Iaea dell’avanzamento delle truppe russe verso il sito di Zaporižžja. Le forze militari non hanno preso il controllo dell’impianto; i social e la stampa riportano video della presenza di folla in strada, a Enerhodar, nei pressi del sito, per impedire ai soldati russi di ottenere il possesso della centrale.
"Social media footage verified by CNN shows #Ukrainian civilians and power plant workers blocking the access roads to the [nuclear power] plant to prevent the Russian military from entering," writes @jessimckenzi.
— Bulletin of the Atomic Scientists (@BulletinAtomic) March 3, 2022
Video credit: @ua_parliament https://t.co/TCHaB7N1Zs pic.twitter.com/gAxTtoOHIg
La Russia, inoltre, ha ora il dominio di tutte le strutture dell’impresa statale specializzata Chernobyl Npp, all’interno della Zona di esclusione, ma non sono stati riportati danni o feriti nella zona industriale. I livelli più alti delle radiazioni inizialmente rilevati presso il sito potrebbero essere dovuti agli spostamenti di mezzi militari pesanti che hanno movimentato il suolo ancora contaminato dopo il disastro nucleare del 1986.
Ma non sono gli unici episodi in cui il bersaglio sono le centrali nucleari. Nei giorni scorsi, infatti, le forze russe hanno colpito un sito di smaltimento di rifiuti radioattivi a Kyiv, colpendo la recinzione dell’edificio, che è rimasto intatto. Un primo incidente, poi, avvenuto il giorno prima, riguarda il danno a un trasformatore elettrico, in un impianto di smaltimento simile vicino alla città nord-orientale di Kharkiv, senza rilascio di materiale radioattivo.
Non cambiare nulla
L’Agenzia Iaea sta monitorando la situazione delle centrali nucleari ucraine e per farlo è in costante contatto con le autorità ucraine, in particolare con l’Autorità per la sicurezza nucleare ucraina (Snriu). Questa è una delle principali fonti di informazione: la sua operatività è fondamentale non deve essere messa a rischio o interrotta in alcun modo, come rimarca Grossi.
A fronte del rischio e della minaccia crescente, il direttore generale ha espresso la sua grave preoccupazione per la situazione in Ucraina. Ha precisato che gli impianti nucleari stanno lavorando normalmente senza interferenze. E si è raccomandato di non stravolgere in alcun modo le operazioni e le attività in atto presso gli impianti, per evitare qualsiasi rischio di danno del materiale nucleare, sottolineando che occorre assicurare che il personale operativo continui a svolgere il suo lavoro senza ulteriori pressioni.
I tre pilastri su cui si regge la sicurezza nucleare sono il contenimento, il controllo e il raffreddamento dei reattori nucleari. È importante che tutto continui a funzionare come sempre, mantenendo intatta la rete logistica e i trasporti da e verso i siti. Bisogna mantenere alta la guardia attraverso il monitoraggio dei livelli delle radiazioni ed essere pronti a un’eventuale risposta in caso d’emergenza, sperando che la situazione non si verifichi, e infine è necessario avere una forte rete di comunicazione fra le autorità e altre istituzioni.
La “non-proliferazione nucleare”
In questa situazione il ruolo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica è centrale. Bisogna ricordare che il più importante accordo internazionale in materia di possesso di armi nucleari è il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), in vigore dal 1970, che regolamenta l’utilizzo civile dell’energia nucleare e che fra l’altro impedisce di produrre congegni nucleari o di entrarne in possesso in altro modo. La Iaea è il perno e opera applicando regole tecniche svolgendo valutazioni e verifiche che le tecnologie nucleari siano usate a scopo pacifico mediante un insieme di misure chiamate ufficialmente “salvaguardie”. In questo caso, come si legge nella dichiarazione odierna, l’Agenzia è l’unica organizzazione tecnica indipendente che agisce a livello internazionale e fornisce aggiornamenti regolari sulla situazione della sicurezza nucleare in Ucraina.
Via Wired.it