Il gps può sbagliare. Ma anche in questo caso è possibile imparare dagli errori. Lo hanno dimostrato i ricercatori del Massachusetts Institute of Technoloy (Mit) di Boston che hanno messo a punto un modello teorico per aiutare a migliorare l’efficienza dei sistemi di localizzazione come i gps, calcolando la loro imprecisione e cercando di correggerli. A guidare lo studio, in corso di pubblicazione su IEEE Transactions on Information Theory, Moe Win.
I ricercatori hanno posizionato all’interno del campus del Mit una serie di dispositivi di localizzazione collegati a una rete wireless. Per collocarli hanno usato un robot capace di rilevare la posizione di questi oggetti con grande precisione. Successivamente, i ricercatori hanno raccolto i dati dei diversi gps, comunicati tramite la rete wireless: confrontando i dati sperimentali sulle posizioni (rilevati dal robot) con questo “modello teorico” è stato possibile determinare l’imprecisione del sistema.
Gli studiosi stanno ora sviluppando un algoritmo per minimizzare l’errore di localizzazione. Le difficoltà maggiori nell’applicazione di queste correzioni, come spiegano i ricercatori, consisteranno nel trasmettere di nuovo alla rete i dati esatti di localizzazione senza creare interferenze, e di adattare gli algoritmi ai grandi network.
Riferimenti: Mit